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Pubblicato il 07/04/2016 23:11

Cantone: ''La corruzione dopo Mani Pulite e' diventata un fiume carsico

''Mi sono sentito chiedere spesso se in realta' in Italia ci sia una 'iper-rappresentazione' del fenomeno della corruzione, specie dopo alcune sentenze che hanno ridimensionato i fatti: certo, a volte e' una leggenda metropolitana, come i coccodrilli nelle fogne di New York. Ma se da parte della societa' c'e' questa percezione, qualche motivo ci sara' pure...''. Raffaele Cantone, presidente dell'Anticorruzione, non ha dubbi sul fatto che ''quando dicono che la corruzione in Italia 'pesa' per 60 mld di euro, danno cifre senza nessun fondamento, ma e' chiaro anche che se non spari alla luna non vieni preso sul serio. E tutto questo accade perche' la gente non si fida delle istituzioni, ed il sentimento e' profondo. La causa di tutto questo non e' la stampa, e' qualcosa di piu' profondo, troppo comodo prendersela con la stampa''. ''Noi non vogliamo mettere tutto sotto il tappeto, non neghiamo i fatti - ha chiarito Cantone a margine del convegno all'Universita' di Chieti sulla costituzione economica - ma quando sento che dal 2009 si usano i dati giudiziari per spiegare che e' in diminuzione, beh, li' bisognerebbe seppellire tutto con una risata''.

''La corruzione dopo Mani Pulite e' diventata un fiume carsico. Prima era allo scoperto? Poi si e' ingrottata. E dopo, non e' successo nulla''. Lo ha affermato Raffaele Cantone durante il convegno ''Costituzione economica e democrazia pluralista'' che si e' svolto all'Universita' di Chieti. ''Si e' pensato di sconfiggerla con le indagini, che spesso sono casuali - ha proseguito il presidente dell'Anticorruzione - mentre ha ingenerato un sistema. Si e' pensato di metterci mano con la Legge Merloni sugli appalti, legge che pretendeva di scrivere tutto, anche i tempi per andare al bagno... invece serviva l'esatto contrario. Il Codice degli Appalti scommette sul fatto che dove si rispettano le regole le cose migliorano, ripeto che non e' vero che i controlli deprimano l'economia'', ha aggiunto Cantone.

Il decreto per il risarcimento dei truffati dalle banche, Carichieti, Cassa di Ferrara, Banca Marche e Banca Etruria, ancora non si vede, e Raffele Cantone ammette che ''e' tutto fermo perche' si sta parlando con l'Europa per vedere se si puo' ampliare il raggio dei rimborsi, proprio per evitare l'arbitrato, cosa che per noi sarebbe meglio. Noi siamo disponibili, ma mi sembra che l'Ue sia molto formale e restia a convincersi. Se ci chiamano ci siamo, non siamo gelosi delle nostre prerogative'', ha concluso

 


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