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Pubblicato il 18/02/2014 10:10

Chiodi: 60 milioni di risorse per l'Abruzzo dal 2015

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"Nel periodo 2007-2013, in relazione alle politiche di sviluppo, l'Abruzzo ha potuto contare esclusivamente sui fondi europei a causa del macigno del debito. A partire dal 2015, pero', avremo a disposizione risorse regionali per 60 milioni di euro che potranno essere utilizzate per il sostegno alle politiche di sviluppo e di welfare come effetto della riduzione del debito pubblico regionale del 25 per cento". Lo ha confermato, ieri, a Chieti, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in occasione di un confronto, tenutosi nella sede fieristica della Camera di Commercio, sul tema della programmazione dei fondi europei 2014-2020 ed organizzato da Ance, Cna, Confapi, Confartiginato, Confesercenti, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. "In sostanza - ha proseguito il presidente - in un quinquennio, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini e senza fare ulteriore debito, potremo contare su ben 300 milioni di euro di fondi regionali. Una cifra almeno pari se non superiore a quella che arrivera' dall'Europa. Ovviamente - ha aggiunto Chiodi - ci confronteremo con il partenariato e nel momento in cui dovremo parlare di coordinamemto delle nostre azioni, bisognera' tenere conto di questa interessante prospettiva". In relazione, poi, alle critiche che vengono abitualmente rivolte alla Giunta regionale sulle politiche di programmazione e di utilizzo delle risorse, Chiodi ha ricordato che "nel maggio scorso sono iniziati gli incontri a livello di partenariato e a novembre sono state gia' chiuse le linee guida dopo un serrato e proficuo confronto che si e' sviluppato ai massimi livelli. A tal proposito, posso garantire che non c'e' stata affatto autoreferenzialita'". In merito, poi, all'utilizzo delle risorse relative alla programmazione 2007-2013, il presidente della Regione ha rivelato che, "di fatto, la programmazione vera e propria e' partita solo nel 2009 e quindi e' stato necessario mettere in campo azioni straordinarie per recuperare i ritardi ed evitare il disimpegno automatico dei fondi". Chiodi ha anche riferito che "la programmazione sta andando avanti nonostante manchi ancora una accordo di partenariato nazionale che lo Stato non definisce ancora in maniera compiuta con l'Unione europea. Quindi - ha rimarcato il presidente - non e' che siamo noi Regione in ritardo ma e' il sistema complessivo a non essere reattivo. La verita' - ha rilevato - e' che, su questo punto, stiamo vivendo un momento di confronto tutt'altro che sereno con il governo. Anzi, in realta', in questi anni, abbiamo dovuto confrontarci con piu' governi ed ora cambieranno ancora una volta i nostri interlocutori a Roma. Questo stato di cose - ha concluso - non ha certo favorito e non favorisce una Regione come l'Abruzzo che e' in transizione e che avverte uno squilibrio eccessivo di risorse anche rispetto ad altre Regioni nella stessa condizione. Su questi temi ho sollecitato la stessa Commisione europea, il governo Letta e ora affrontero' nuovamente la questione con il nuovo governo con l'auspicio di arrivare a delle certezze sui fondi a disposizione per il settennio 2014-2020".

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