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Pubblicato il 12/08/2015 17:05

Cialente a D'Alfonso: se non c'è buon governo sciolga il Consiglio Regionale

d'alfonso, cialente

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente interviene con una nota sulla situazione politica regionale. "Un Consiglio, quello regionale, nel quale non esistono forze politiche che si richiamano al programma elettorale o alle iniziative del presidente della Giunta, ma singole individualita' che, di volta in volta, anche trasversalmente, si organizzano su aspetti particolari, territoriali, in risposta ad interessi lobbistici o campanilistici. E' per questo - ricorda il primo cittadino - che avevo proposto anche una riforma elettorale che permettesse, finalmente, di eleggere consiglieri regionali portatori di interessi regionali e non 'feudatari' espressione di singole realta' territoriali. Quanto si e' verificato, nella giornata di ieri, e', a mio avviso, di estrema gravita'. La maggioranza - osseva - e' mancata su scelte importanti, su provvedimenti che interessano tutti i cittadini Abruzzesi: il futuro di gloriose Istituzioni culturali italiane ed il problema della riorganizzazione delle Province che annaspano in una situazione di confusione che si traduce nell'indeterminazione dei servizi essenziali che, invece, dovrebbero svolgere per noi. La vicenda dell'Isa e la vicenda delle Province, vengono, invece, brandite per ricatti o 'malpancismi'. Non e' la prima volta, in un anno, che si hanno nella maggioranza questi sbandamenti, nei quali l'opposizione si inserisce in modo strumentale e, a mio avviso, altrettanto irresponsabile. Ma l'opposizione fa il suo gioco. E' la maggioranza - sottolinea Cialente - che troppe volte vacilla. Si dovrebbe chiedere scusa per quanto si e' verificato rinviando a settembre, vista la chiusura per ferie del Consiglio regionale".

"Non è possibile pensare di poter governare, sistemando di volta in volta singoli ricatti o singoli mal di pancia. Se si cede ad un ricatto, si apre la strada a cento altri ricatti. La cosa piu' giusta che un presidente di Regione, eletto direttamente, puo' fare nel momento in cui si rende conto di non riuscire ad assicurare ai cittadini il diritto di essere ben governati, e' prenderne atto e sciogliere il Consiglio. I cittadini, gli elettori, sanno capire le responsabilita' di ciascuno, del presidente, degli assessori, dei consiglieri. Sanno giudicare. Io credo che il presidente D'Alfonso debba far chiaramente comprendere di non essere piu' disposto ad essere indebolito quotidianamente. Fossi in lui, alla ripresa di settembre, porterei due leggi: la riforma elettorale, in primis, con un unico collegio con doppio voto di genere; la riduzione degli stipendi ai consiglieri, poi, elemento del suo programma elettorale, rimasto inevaso. Potrebbe anche portare altri punti per lui qualificanti, siano essi due, tre quattro o cinque. E, alla luce del comportamento del Consiglio regionale, in particolare della maggioranza - suggerisce il sindaco dell'Aquila - potrebbe anche decidere di mandare tutti a casa, per ricandidarsi di nuovo, con un programma ancora piu' deciso e scegliendo, per le liste, non piu' portatori di voti di singole 'enclavi' elettorali, ma veri e soprattutto leali al programma politico, amministratori regionali. La buona politica - commenta infine Massmo Cialente - passa per atti coraggiosi che, mai come oggi, i cittadini abruzzesi cercano, vogliono, pretendono"

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