"La Regione Abruzzo approvi una legge che dia seguito al risultato del referendum" sulla Nuova Pescara, cioe' la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. E' quanto hanno chiesto la Cna e Confindustria, a 14 mesi dal referendum, nel corso della riunione del Forum provinciale dell'Economia, che si e' svolta nel pomeriggio alla Camera di Commercio di Pescara. Ai lavori hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, il presidente della Camera di Commercio, Daniele Becci, e i sindaci dei tre comuni, Marco Alessandrini, Francesco Maragno (Montesilvano) e Luciano Di Lorito (Spoltore), oltre al segretario provinciale della Cna, Carmine Salce, e al presidente di Confindustria, Gennaro Zecca. Confindustria e Cna hanno presentato un ordine del giorno in cui si chiede la "rapida attuazione in sede istituzionale con definizioni di tempi, scadenze e percorsi certi", come "segno di rispetto nei confronti dei cittadini".
Nel documento vengono ricordati i risparmi, che sarebbero pari a sette milioni di euro, oltre ai "vantaggi concessi dalla legislazione vigente ai Comuni che percorrono la strada della fusione" e ai "maggiori trasferimenti di risorse da parte dello Stato". L'area metropolitana, e' stato ricordato, pur rappresentando un ventesimo del territorio regionale raccoglie un terzo della popolazione, con una densita' abitativa 6,5 volte superiore a quella dell'Abruzzo e tra le piu' alte d'Italia. "Portero' in Consiglio regionale la legge che promuove la nuova realta' - dice D'Alfonso - ma vorrei un gesto che non sia di emotivita' normativa e allo stesso tempo chiedo un'operazione verita': cosa conviene ai cittadini dei tre centri interessati? Che non aumentino le tasse e che non si crei una periferizzazione. Ma occorre inventarsi qualcosa di piu', far si' che le carte determinino un plus valore. Se cerchiamo la gonfiezza numerica non avremo nulla. Non e' detto che se siamo di piu' arrivino piu' risorse: la capacita' vera e' saper elaborare progetti di qualita'. I fronti fondamentali sono l'urbanistica, i trasporti, la cultura; perche' non proviamo a immaginare una grandezza che sia altro dal numero degli abitanti?", si chiede il governatore. Alessandrini, ricordando che si tratta di un referendum consultivo, sottolinea che "la volonta' popolare ha dato una chiara indicazione alla pubblica amministrazione, verso cui bisognera' tendere. Per quanto riguarda i Comuni - aggiunge - noi cerchiamo di metterci insieme per i servizi e possiamo fare economie di scala e rendere un servizio ai cittadini a minor costo. Mi sembra che nel frattempo valga la pena muoversi in questa direzione". Secondo Maragno "non c'entrano le opinioni personali ma bisogna tener conto dell'esito del voto referendario. Non pensare solo all'unione politica - dice il sindaco di Montesilvano - ma anche e soprattutto all'unione amministrativa per centrare l'obiettivo della riduzione dei costi". Di Lorito si dice contrario alla fusione e tira in ballo i problemi relativi alla "capacita dell'amministrazione pubblica di recepire questi processi", riferendosi alla riforma delle province e parlando di "dubbi sul fatto che una fusione possa presentare piu' aspetti negativi che positivi".
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