"Istituzione del Parco Naturale Regionale Trabocchi del chietino: ultimo atto ai danni dell'economia e dell'immagine dell'Abruzzo". Questo l'incipit della dura nota emessa da Confindustria Abruzzo dopo l'istituzione del parco dei Trabocchi che a detta di Confindustria rappresenta un vincolo agli investimenti in regione da parte di società che lavorano nel settore delle attività estrattive e più in generale vengono criticate le scelte della politica abruzzese; scrive il presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone a firma congiunta con il presidente di Confindustria Chieti-Pescara Gennaro Zecca, il presidente di Confindustria L'Aquila Marco Fracassi, il presidente di Confindustria Teramo Ercole Cordivari e il presidente di Ance Abruzzo Enrico Ricci "In relazione alle scelte regionali nei confronti di legittime attività estrattive, i vertici di Confindustria Abruzzo ribadiscono una dura presa di posizione verso le contraddittorie e illegittime scelte che, salvo rarissime eccezioni, stanno contraddistinguendo la politica abruzzese, soprattutto sul piano del metodo e delle corrette relazioni con le parti sociali e più segnatamente con quanti intendono o intendessero investire in questa regione. Come noto, questa Organizzazione si è già pronunciata più volte sull'argomento sulla base di dati e documenti scientifici, volti a dimostrare, nel merito, sia l'assoluta sicurezza e assenza di impatto reale in termini ambientali e paesaggistici, sia l'importanza economica che il settore delle attività estrattive ha e può avere per l'Abruzzo in termini di valore aggiunto, occupazione e introiti per le amministrazioni pubbliche interessate: in tal senso, ad esempio, è stato ricordato come attualmente tale settore coinvolga in regione circa 70 attività che, con l'indotto, arrivano a generare una occupazione pari a quasi 5.000 unità".
L'attacco di Confindustria si riferisce anche all'aspetto tecnico delle scelte: "Ovviamente ci si riferisce ad una serie di provvedimenti regionali di dubbia costituzionalità, tra cui quello relativo all'istituzione del Parco regionale dei Trabocchi, che il Consiglio regionale ha approvato al solo scopo, evidentemente, di impedire attività imprenditoriali già legittimate da autorizzazioni ope legis e, quindi, dal pieno rispetto delle leggi di questa Repubblica. E' chiaro, in tal senso, che si tratta di provvedimenti che in qualche modo minacciano non solo i principi costituzionali sul piano della legittimità ma anche le più elementari regole della convivenza civile, configurandosi, quindi, quali episodi che vanno a scardinare i principi della certezza e del rispetto delle regole; elementi, quest'ultimi, che sono premessa essenziale per le attività e l'esistenza stessa delle nostre imprese e alla correttezza dei rapporti tra Istituzioni, parti sociali e attività economiche. Come sistema Imprenditoriale, pertanto, si è ritenuto che i fatti che si stanno sviluppando in Abruzzo debbano trovare una urgente soluzione, nel senso che non si può permettere che la certezza delle regole venga compromessa o addirittura azzerata. Questo atteggiamento potrebbe essere usato oggi contro un determinato progetto imprenditoriale e domani contro qualsiasi altra attività economica. Confindustria Abruzzo chiede pertanto con fermezza che abbiano fine queste logiche che spesso assumono connotati anti imprenditoriali e che stanno ledendo fortemente anche la stessa immagine dell'Abruzzo"
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