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Pubblicato il 20/04/2016 09:09

Consiglio Regionale, doppio rinvio

Il Consiglio regionale d'Abruzzo e' stato rinviato a data da destinarsi sia nella seduta ordinaria sia in quella straordinaria. I lavori, oggi previsti con inizio alle 16:30 per permettere al presidente della Giunta e commissario alla Sanita', Luciano D'Alfonso, e all'assessore regionale alla Sanita', Silvio Paolucci, di rientrare da Roma dove hanno partecipato al tavolo sul rientro dal deficit, non sono mai cominciati. E' stato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ad annunciare il rinvio. Polemiche le opposizioni di centrodestra e del M5S per questo nulla di fatto. Sara' la conferenza dei capigruppo, convocata per il 26 aprile prossimo, a stabilire le date. A questo punto si rischia un lungo rinvio, molto probabilmente a dopo il 10 maggio, visto che tra il 5 e il 7 maggio e' fissato il termine per la presentazione delle liste per le amministrative di giugno. Prima del rinvio si e' riunita la conferenza dei capigruppo che ha preso atto di alcune situazioni per le quali veniva richiesto l'aggiornamento delle sedute. In quella straordinaria sui trasporti si e' sottolineata l'assenza di D'Alfonso che ha la delega, poi si e' rilevata la mancanza del numero legale, infine in riferimento alla seduta ordinaria e' stato spiegato il fatto che numerosi provvedimenti da inserire all'ordine del giorno sono sono stati licenziati nelle Commissioni, complice la non compattezza della maggioranza di centrosinistra. Tra questi alcuni progetti di legge presentati dall'assessore regionale alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, e da quello ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo.

 Botta e risposta tra maggioranza di centrosinistra e opposizione di centrodestra sul nulla di fatto dei lavori della doppia seduta del Consiglio regionale d'Abruzzo. "E' l'ennesima fumata nera in Consiglio: cosi' accade dall'inizio dell'anno, da quando non e' stato ancora licenziato nessun provvedimento a causa principalmente delle frizioni interne alla maggioranza" attacca il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, consigliere di Fi. "Oggi, nel programma dell'Assise regionale - spiega Febbo - che prevedeva la solita sfilza di interrogazioni e interpellanze proposte dalla minoranza, c'erano ben 4 progetti di legge dell'assessore Sclocco che non e' riuscita a farli approvare in Commissione, cioe' dalla sua maggioranza, e per questo ne ha chiesto l'inserimento nell'ordine del giorno, cio' a dimostrazione dell'evidente scollamento tra Governo regionale e consiglieri. Nel corso della scorsa settimana, ieri e anche questa mattina, la Prima Commissione Bilancio convocata per licenziare sette provvedimenti si e' incagliata sull'approvazione di un unico documento (Cram e Ater) a firma dell'assessore Di Matteo, anch'esso bloccato e poi rinviato a data da destinarsi in considerazione del fatto che i lavori consiliari riprenderanno a termine di Legge dopo il 10 maggio a causa della presentazione delle liste elettorali". Secca la replica del capogruppo del Partito Democratico, Sandro Mariani, per il quale "e' l'ennesimo fumo di parole". "Spiace che il consigliere Febbo, malgrado la sua lunga militanza politica, non si renda conto della delicatezza delle questioni poste all'ordine del giorno" spiega Mariani che difende la scelta, razionale, di rimandare il Consiglio regionale "in quanto le argomentazioni erano di notevolissima importanza e considerati gli impegni del presidente D'Alfonso e dell'assessore Paolucci a Roma per discutere di sanita'". "Le commissioni consiliari hanno portato via molto piu' tempo del previsto per dare spazio al dibattito. Era importantissimo risolvere alcune problematiche relative alle comunita' montane, ma come accade spesso, l'ostruzionismo l'ha fatta da padrona"

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