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Pubblicato il 13/12/2016 17:05

Cresa, indebolimento dei segnali di ripresa

L'indagine sul sistema manifatturiero abruzzese nel II trimestre 2016, condotta su un campione di 417 imprese, evidenzia l'indebolimento dei segnali di ripresa che erano emersi nella prima parte dell'anno. Nel confronto con il primo trimestre, infatti, le variazioni tendenziali di fatturato totale, export e portafoglio ordini interni subiscono un evidente rallentamento (passano da incrementi del I trimestre compresi tra il 7% e il 9% a variazioni comprese tra il -0,5% e il + 1,7%), e la produzione, sia pur in controtendenza con la media nazionale (-0,4%), fa segnare un aumento meno consistente (+4,3% contro +8,8%). Solo l'occupazione, che strutturalmente reagisce in ritardo rispetto all'andamento generale, cresce ad un ritmo più che doppio (1,7% contro +0,6%). Le previsioni a sei mesi tornano ad essere di nuovo negative. Relativamente alla dimensione d'impresa, le piccole industrie fanno registrare variazioni congiunturali positive nel complesso inferiori alla media regionale e una maggior tenuta su base annua del fatturato, dell'export e del portafoglio ordini. Nonostante ciò, i piccoli imprenditori manifestano le più diffuse preoccupazioni per il prossimo futuro. Le medie imprese evidenziano incrementi su base trimestrale e contrazioni diffuse su base annua, con la sola eccezione dell'export che sfiora il +10%. Le previsioni, buone solo per gli ordini esteri, sono meno diffusamente negative di quelle espresse dalle piccole imprese. Rispetto al II trimestre 2015 le grandi imprese (almeno 250 addetti) mettono a segno consistenti aumenti della produzione, del portafoglio ordini e, nonostante la contrazione su base trimestrale, dell'occupazione; in calo è il fatturato, in particolar modo la componente estera. Le previsioni per la seconda metà dell'anno non sono positive solo per gli ordini interni. Sotto il profilo provinciale, Pescara registra nel complesso il miglior andamento e le più rosee previsioni. Chieti, dopo il ritmo incalzante del trimestre precedente, pur confermando i più elevati incrementi tendenziali di ordini estero e produzione, rallenta la ripresa su base annua, con contrazioni di fatturato estero e totale. Diffuse sono le incertezze riguardo la tenuta nella seconda metà dell'anno del portafoglio ordini interni. L'Aquila prosegue nel suo andamento incerto, con deboli aumenti di produzione, fatturato e occupazione e lievi diminuzioni dell'export. Migliori della media regionale le variazioni del portafoglio ordini interni, sostanzialmente stazionarie le commesse dall'estero. Il clima di opinione è negativo. Teramo conferma i segnali di fragilità diffuse , con diffuse lievi variazioni su base annua il di segno positivo e negativo e un andamento più marcatamente crescente dell'export e decrescente degli ordini esteri. Gli operatori esprimono il più diffuso pessimismo riguardo il futuro.

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