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Pubblicato il 27/10/2015 17:05

Cresce per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare

Cresce per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare: nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014 e dato piu' alto dal 2010. Allo stesso tempo, segnala il Rapporto curato da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del Risparmio, si riducono per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio: scendono dal 25 al 22%, dato piu' basso dal 2005. Sostanzialmente costanti al 41% le famiglie in pareggio tra guadagni e consumi. 

 

Combinando l'andamento del risparmio delle famiglie italiane nell'ultimo anno e le previsioni per il 2016, la ricerca delinea sei gruppi: - FAMIGLIE CON TREND DI RISPARMIO POSITIVO - Hanno risparmiato nel 2015 e lo faranno di piu' o nella stessa misura nel 2016: sono il 27%, in forte crescita dal 20% del 2014. 
   - FAMIGLIE CON RISPARMIO IN RISALITA - Hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi passati o a debiti ma nei prossimi mesi contano di risparmiare di piu': sono il 6% contro il 4% del 2014. 
   - FAMIGLIE CHE GALLEGGIANO - Hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi passati o a debiti e pensano che lo stesso avverra' nel 2014, o hanno fatto ricorso a risparmi/debiti ma pensano di risparmiare di piu' nei prossimi 12 mesi: sono il 26% contro il 22% del 2014. 
   - FAMIGLIE CON IL RISPARMIO IN DISCESA - Sono riuscite a risparmiare ma temono di risparmiare meno nel 2016: sono l'8% contro l'11% del 2014. 
   - FAMIGLIE IN CRISI MODERATA DI RISPARMIO - Hanno consumato tutto il reddito e nel 2016 temono di risparmiare meno: sono il 9% contro il 16% del 2014. 
   - FAMIGLIE IN CRISI GRAVE DI RISPARMIO - Hanno fatto ricorso a risparmi accumulati o a debiti e pensano che la situazione sara' identica o si aggravera' nel 2016: sono il 18% contro il 21% del 2014.

Gli anni di crisi hanno ridotto le riserve di denaro di molte famiglie e, ancora oggi, quasi un nucleo su 4 (23%) non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro con risorse proprie. Se la spesa imprevista fosse poi di 10.000 euro potrebbe affrontarla con le sole proprie forze appena poco piu' di una famiglia su 3 (35%). Il dato emerge dalla ricerca Acri/Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del risparmio, secondo cui questi dati "fanno comprendere come i segni di miglioramento riguardino solo coloro che hanno ridotto i timori legati alla crisi", mentre "chi e' in difficolta' rimane in difficolta'" e "un'importante fetta di famiglie" resta "al limite delle proprie forze economiche".

Torna la voglia di consumare, soprattutto presso le classi medie e piu' abbienti, che paiono voler festeggiare la fine della crisi e la ritrovata fiducia nel futuro concedendosi qualche lusso. In particolare, segnala la ricerca curata da Acri e Ipsos per la 91esima giornata mondiale del Risparmio, le spese si indirizzano soprattutto verso: telefonia, con un saldo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto i consumi positivo di 8 punti contro il -7 del 2014; elettronica dove la forbice si restringe da -18 a -3; prodotti alimentari, che passano da -18 a -5; auto, dove il -22 dell'anno scorso diventa -6. Ancora in difficolta', sebbene anch'esso in miglioramento, il comparto del "fuori casa" con bar e ristoranti a -45, viaggi e vacanze a -43 come cinema e teatri. Non c'e' crisi che tenga invece per i medicinali che continuano a essere acquistati sempre di piu': coloro che ne hanno incrementato il consumo sono il 29% contro il 10% che lo ha ridotto, con un sdaldo di +19 in linea con il 2014.

Torna a crescere, dopo anni di declino, la "voglia di mattone" degli italiani. Nel 2015 sale al 29% la quota di italiani che definisce ideale l'investimento nell'immobiliare. Un dato, quello rilevato dalla ricerca curata da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del risparmio, in netta ripresa dopo anni di tracollo: dal 70% del 2006 al 24% del 2014. La casa torna a essere l'investimento "principe" al Centro e al Sud. 
   In maggioranza relativa (35%) rimangono comunque coloro che reputano questo il momento di investire negli strumenti piu' sicuri (risparmio postale, obbligazioni e titoli di Stato). Sale al 9% anche il numero degli amanti dei prodotti piu' a rischio. Perde invece 5 punti al 27% il gruppo di quanti ritengono sbagliato investire in una qualsiasi forma.

Il risparmiatore italiano continua a ritenersi non sufficientemente tutelato da leggi e controlli. Per il 58% sono inefficaci e per il 59% saranno ancor piu' inefficaci in futuro. Anche per questo il 66% di chi ha risorse mantiene una forte preferenza per la liquidita' e chi investe lo fa solo con una parte minoritaria dei propri risparmi. 
   In generale la composizione dei portafogli resta costante: si riduce di un punto la quota di italiani possessori di certificati di deposito e di obbligazioni (9%), di titoli di Stato (7%) e di fondi comuni di investimento (13%); si riducono di 2 punti i possessori di azioni (6%), mentre crescono di un punto coloro che dichiarano di aver sottoscritto assicurazioni sulla cita o fondi pensione (25%) e i possessori di libretti di risparmio (23%)

Torna la voglia di consumare, soprattutto presso le classi medie e piu' abbienti, che paiono voler festeggiare la fine della crisi e la ritrovata fiducia nel futuro concedendosi qualche lusso. In particolare, segnala la ricerca curata da Acri e Ipsos per la 91esima giornata mondiale del Risparmio, le spese si indirizzano soprattutto verso: telefonia, con un saldo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto i consumi positivo di 8 punti contro il -7 del 2014; elettronica dove la forbice si restringe da -18 a -3; prodotti alimentari, che passano da -18 a -5; auto, dove il -22 dell'anno scorso diventa -6. Ancora in difficolta', sebbene anch'esso in miglioramento, il comparto del "fuori casa" con bar e ristoranti a -45, viaggi e vacanze a -43 come cinema e teatri. Non c'e' crisi che tenga invece per i medicinali che continuano a essere acquistati sempre di piu': coloro che ne hanno incrementato il consumo sono il 29% contro il 10% che lo ha ridotto, con un sdaldo di +19 in linea con il 2014. (

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