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Pubblicato il 25/07/2015 10:10

Crisi, da quando e' iniziata persi 109 mld di investimenti

 Secondo i dati elaborati dall'Ufficio studi della Cgia, tra il 2007 e il 2014 l'ammontare complessivo degli investimenti al netto dell'inflazione e' sceso di ben 109,4 miliardi di euro, pari, in termini percentuali, a una diminuzione di 29,7 punti. Nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale cosi' ampia. L'ammontare complessivo degli investimenti fissi lordi dell'anno scorso (259,1 miliardi di euro) e' quasi lo stesso che avevamo nel 1995 (264,3 miliardi di euro). In buona sostanza siamo ritornati allo stesso livello di 20 anni fa. I settori che hanno subito i contraccolpi piu' significativi sono stati quelli relativi ai mezzi di trasporto (autoveicoli, automezzi aziendali, bus, treni, aerei), in flessione del 43,4 per cento (-10,9 miliardi di euro), i fabbricati non residenziali (capannoni, edifici commerciali, opere pubbliche, etc.), con un calo del 38,6 per cento (-39,1 miliardi) e le abitazioni. Nello specifico, l'edilizia residenziale ha fatto segnare una variazione negativa del 31,6 per cento (-31,7 miliardi). Pesanti anche le cadute subite dal settore informatico, con una riduzione pari a -30,1 per cento(-1,9 miliardi), da quello degli impianti e dei macchinari (che non include i mezzi di trasporto, i computer/hardware e le telecomunicazioni), che ha registrato una variazione negativa del 29,3 per cento (-25,4 miliardi), e dei software, che presentano una flessione del 10,8 per cento (-2,4 miliardi).

Diversamente, le uniche tipologie di investimenti che non hanno risentito della crisi sono state quelle riconducibili alla ricerca e allo sviluppo (+8,1 per cento) e alle telecomunicazioni (+10,6 per cento). Se nel primo caso l'aumento in termini assoluti e' stato pari a 1,5 miliardi di euro, nel secondo caso la variazione positiva e' stata di 598 milioni di euro. L'amministrazione pubblica e' il settore istituzionale che in misura superiore agli altri ha tagliato di piu'. Sempre nel periodo tra il 2007 e il 2014, la contrazione in termini reali degli investimenti nella Pa e' stata del 30,8 per cento. Seguono le famiglie consumatrici (-29,9 per cento), le imprese (29,5 per cento) e le societa' finanziarie (-23,3 per cento).

"Gli investimenti - sottolinea Paolo Zabeo della Cgia - sono una componente rilevante del Pil. Se non miglioriamo la qualita' dei prodotti, dei servizi e dei processi produttivi siamo destinati a impoverirci. Senza investimenti questo paese non ha futuro. Le imprese contribuiscono per oltre il 60 per cento del totale nazionale degli investimenti. Queste ultime, pertanto, saranno chiamate a giocare un ruolo determinante. Per fare cio', il sistema creditizio, anche alla luce delle operazioni Tltro e del Quantitative easing, dovra' sostenere le imprese con nuova liquidita': altrimenti, con quali risorse gli imprenditori potranno rilanciare gli investimenti?". Resta da vedere se si avverera' quanto previsto dal Def, che per il 2015 presume una crescita dell'1,1, nel 2016 del 2,1 nel 2017 del 2,3, nel 2018 del 2,2 e nel 2019 del 2,1 per cento. 

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