Con l'arrivo in Abruzzo della Principessa Astrid del Belgio, ha preso il via l'iniziativa "La memoria di Marcinelle", quattro giorni di eventi per commemorare le vittime a 60 anni dall'incidente, avvenuto nel 1956, nella miniera di Bois du Cazier, dove morirono 262 persone tra cui ben 60 abruzzesi. La commemorazione si e' aperta nella sala consiliare del Comune di Manoppello, presenti, tra gli altri, oltre alla principessa, l'Ambasciatore belga in Italia, Patrick Vercauteren Drubbel, il sindaco di Mons ed ex premier belga, Elio Di Rupo, originario di San Valentino in Abruzzo Citeriore, e il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso. All'inizio la toccante testimonianza di due vedove di minatori. La giornata e' poi proseguita a Pescara, all'Aurum, dove prima e' stata inaugurata una mostra e poi si e' svolto un convegno, sempre alla presenza della principessa, per riflettere su quel dramma che sconvolse le vite di centinaia di famiglie italiane e non solo.
"L'insegnamento che vogliamo consegnare alle giovani generazioni rispetto alla tragedia di Marcinelle - ha detto D'Alfonso - e' fare in modo che quella esperienza dolorosa, inizialmente priva della capacita' di rispetto per la dignita' delle persone, possa invece trasformarsi in una vicenda educativa e formativa sia nei confronti delle classi dirigenti sia riguardo alle Istituzioni sia rispetto alle stesse comunita' locali". "Un'occasione - ha aggiunto - non retorica e di solidarieta' tra due Nazioni, due popoli e due comunita' locali che non intendono dimenticare un evento cosi' tragico come quello di Marcinelle a sessanta anni di distanza da quell'accordo 'uomo-carbone' del 1956 in cui a venir meno fu proprio la dignita' delle persone. A Manoppello - ha annunciato il presidente - trovera' spazio un luogo simbolo dove, come all'interno del museo di Marcinelle, in Belgio, si potra' stabilire la memoria di quella terribile sciagura".
Il programma si era aperto con la toccante testimonianza di due vedove di minatori morti nella miniera di Bois du Cazier dove perirono 262 persone di 12 diverse nazionalita', di cui 135 italiani e ben 60 abruzzesi, dei quali 23 originari di Manoppello. "Proprio a Manoppello - ha confermato il presidente D'Alfonso - trovera' spazio un luogo simbolo dove, come all'interno del museo di Marcinelle, in Belgio, si potra' stabilire la memoria di quella terribile sciagura dell'8 agosto del 1956". La giornata e' poi proseguita a Pescara, all'Aurum, dove e' ancora in corso di svolgimento, sempre alla presenza della Principessa Astrid del Belgio, un momento di riflessione su quel dramma che sconvolse le vite di centinaia di famiglie italiane e non solo.
"La costruzione di un'Europa unita rimane un percorso straordinariamente complesso e doloroso. Nonostante i progressi, vi sono fasi di arresto e di regressione e sfortunatamente stiamo assistendo al declino dell'Europa. E' giunto il momento di reagire". Lo ha detto oggi a Pescara l'ex primo ministro del Belgio e sindaco di Mons Elio Di Rupo intervenendo alla prima giornata dell'evento "La memoria di Marcinelle" promosso dalla Regione Abruzzo per commemorare i caduti di Marcinelle.
"Dagli anni '80, ha proseguito Di Rupo parlando davanti al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, l'Europa ha messo da parte il proprio spirito originale a favore della deregolamentazione economica e della competizione globale. Un'ideologia cosi' aggressiva ha finito con lo spaventare le persone e, a causa della pressante austerita', oggi un gran numero di cittadini prova indignazione" e i lavoratori, che dovrebbero essere "tutelati, sono sempre piu' precari". Parlando della realta' di oggi ha aggiunto che "anziche' garantire un'assistenza sociale adeguata, l'Europa, attacca e rende piu' fragili i sistemi esistenti" e si registra "l'abbandono dell'Europa delle classi popolari, che in tutta risposta finiscono con l'abbracciare movimenti populisti e nazionalisti". In sostanza "si verifica che l'Europa non fa piu' sognare". Per Di Rupo occorre "tornare all'essenza del progetto europeo originale, fondato sulla solidarieta', sulla collaborazione, sugli scambi e sull'arricchimento reciproco. L'Europa e' ancora in tempo per uscire dall'impasse e rinnovarsi insieme ai suoi abitanti" ma "deve rinunciare all'austerita' e alle politiche che fanno soffrire i cittadini" che vanno "coinvolti in progetti ambiziosi. Deve investire in modo massiccio in formazione, ricerca, cultura e innovazione, incrementare il sostegno per servizi pubblici efficienti, mettere la sua straordinaria forza al servizio dei piu' fragili, proteggerli, aiutarli a risolvere i problemi, a farli emancipare. E' questa l'Europa solidale e generosa che domani potra' ottenere l'appoggio da tutti gli europei". Concludendo ha lanciato un appello "a tutti i politici d'Europa" dicendo loro: "Impegniamoci insieme verso cio' che desideriamo veramente. Ridiamo la speranza agli europei presentando un nuovo progetto economico e sociale. E' cosi' che renderemo onore ai pionieri come i nostri genitori o nonni, che hanno tanto sofferto per offrirci una vita migliore". Il suo pensiero e' stato rivolto anche ai "minatori italiani che, per noi, saranno sempre motivo di orgoglio e di cui ne decantiamo la gloria"
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