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Pubblicato il 27/07/2015 14:02

Dalla Regione 54 milioni di euro per il rischio idraulico del fiume Pescara

E' pari a 54 milioni di euro il finanziamento dell'intervento di riduzione del rischio idraulico del fiume Pescara. Si tratta di fondi che Palazzo Chigi ha assegnato alla Regione Abruzzo per la messa in sicurezza dell'infrastruttura idraulico-fluviale Aterno-Pescara affinche' vengano realizzate tre casse di espansione composte, a loro volta, da cinque bacini di laminazione. Lo ha reso noto, questa mattina, a Pescara, in Regione, il presidente della Giunta, Luciano D'Alfonso, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso anche il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Camillo D'Alessandro, ed il Capo Dipartimento Opere pubbliche, Emidio Primavera. Quattro i Comuni interessati dall'intervento: Cepagatti, Chieti, Rosciano e Manoppello. "Con questo stanziamento - ha ricordato il capo dell'Esecutivo regionale - dallo Sblocca Italia l'Abruzzo ha avuto ben 200 milioni di euro se si considerano anche i 120 milioni per il completamento della Fondovalle Sangro e 71 milioni per gli schemi idrici relativo alle attivita' alberghiere ed alla abitazioni private. Mai prima d'ora - ha rimarcato D'Alfonso - si era raggiunto un livello cosi' importante di copertura finanziaria che, per la maggior parte, e' frutto del lavoro intenso di tredici mesi del Dipartimento Opere pubbliche". Le casse di espansione sono opere idrauliche che consentono di ridurre la portata durante le piene del fiume tramite lo stoccaggio temporaneo (invaso temporaneo) delle acque di piena in aree adiacenti, separate dal fiume stesso. La regolazione dei volumi di acqua e la loro successiva restituzione al fiume sara' garantita da appositi manufatti di "regolazione idraulica". "Il fiume Pescara - ha spiegato D'Alfonso - in alcuni tratti presenta indici di oggettiva pericolosita' riferita soprattutto alle inondazioni che, nel corso di circa venti anni, hanno danneggiato seriamente il sistema idrogeologico del territorio che da Scafa arriva fino a Pescara".

"Ecco perche' - ha aggiunto - abbiamo predisposto un rigoroso piano di assetto idrogeologico con l'obiettivo di inibire qualsiasi attivita' edificatoria. Insomma, ci siamo mossi per tempo e senza attendere i disastri che il maltemo puo' provocare ad ogni perturbazione meteorologica". Una grande novita' e' rappresentata dal fatto di non fare ricorso agli espropri nel caso occorra realizzare un invaso temporaneo delle acque di piena, se non limitatamente alle aree occupate da manufatti a carattere permanente (rilevati arginali), bensi' il ricorso all'istituto dell'asservimento con possibilita' di coltivazione da parte dei soggetti privati che conservano la titolarita' del proprio fondo (servitu' di allagamento). "Una scelta non da poco - ha sottolineato D'Alfonso - visto che fino a ieri si procedeva all'esproprio dei terreni ed alla loro relativa acquisizione con un esborso notevole e spropositato di risorse pubbliche che oggi invece saranno tutte destinate ala realizzazione delle opere". Sono previste, infine, opere di compensazione ambientale che hanno il compito di compensare l'impatto ambientale dovuto all'esecuzione del progetto. Gli interventi riguarderanno la ricostruzione dello strato superficiale del suolo, la ricostruzione di fasce boscate e la realizzazione di un percprso ciclabile che consenta l'attraversamento dell'intero tratto fluviale. La tempistica, gia' comunicata al minstero dell'Ambiente, prevede che entro sei mesi ci sara' l'approvazione del progetto esecutivo ed entro i successivi sei mesi l'aggiudicazione dei lavori. "In ogni caso, entro ventiquattro mesi - ha concluso il presidente - vedremo sporcarsi di fango le tute degli operai e questo significhera' entrare nella carne viva delle problematiche". All'odierna conferenza stampa avrebbe dovuto patrtecipare anche l'assessore alla Protezione civile, Mario Mazzocca, impegnato, invece, all'Expo di Milano, a Casa Abruzzo, per un confronto sul ruolo del concorso Energiochi nell'ambito dello sviluppo sostenibile

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