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Pubblicato il 09/06/2016 17:05

Fondo per le politiche della famiglia, all'Abruzzo spettano 183.750 euro

 La Conferenza Unificata nella seduta ha stabilito l'intesa sullo schema di decreto per la ripartizione del Fondo per le politiche della famiglia (anno 2016). All'Abruzzo spettano 183.750 euro, cifra in aumento di oltre 61mila euro rispetto all'anno scorso. Lo rende noto la Regione Abruzzo. Il decreto di assegnazione, predisposto dal ministero per gli Affari regionali, che gestisce la delega specifica, prevede che le Regioni, si spiega nella nota, si impegnino a cofinanziare i progetti e le attivita' con almeno il 20% del fondo assegnato, anche attraverso la valorizzazione di risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dalle Regioni per la realizzazione delle attivita'.

"Sono molto soddisfatta - commenta l'assessore regionale alle politiche sociali Marinella Sclocco, cui il Presidente Luciano D'Alfonso ha subito comunicato la notizia - perche' con questo governo non ci sono stati tagli al sociale, anzi in questo caso assistiamo ad un aumento dei fondi. Andiamo avanti con il Piano sociale e il FSE per fronteggiare il problema delle nascite zero e dell'invecchiamento della popolazione. A tal proposito stiamo studiando forme di sostegno specifiche ed emaneremo avvisi per aiutare le famiglie in ogni momento del ciclo vitale". Il fondo prevede interventi con le seguenti finalita': il finanziamento delle iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro; la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari o superiori a quattro; lo sviluppo di iniziative che diffondano e valorizzino le best practice in materia di politiche familiari; la riorganizzazione dei consultori familiari, al fine di potenziarne gli interventi sociali in favore delle famiglie; la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari; favorire la permanenza od il ritorno nella comunita' familiare di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti in alternativa al ricovero in strutture residenziali socio-sanitarie; il finanziamento di iniziative di carattere informativo ed educativo volte alla prevenzione di ogni forma di abuso sessuale nei confronti dei minori.

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