"Resta critica la situazione del Genio Civile Regionale a cinque mesi dell'entrata in vigore della legge regionale 28/2011 che prevede non piu' il semplice deposito dei progetti edilizi ma una vera e propria autorizzazione, a seguito di verifica del rispetto di tutti i criteri antisismici. Un processo che dilata enormemente i tempi di rilascio delle pratiche che infatti continuano ad accumularsi negli uffici con gravi conseguenze per le imprese di tutta la regione che attendono di far partire i cantieri". Ad affemarlo e' Gianni Frattale, presidente di Ance L'Aquila. "Il problema, del resto ampiamente annunciato - osserva - e' notevolmente aggravato dalla carenza di personale e da complicazioni burocratiche, oltre che dalla mole di richieste di autorizzazione che provengono dalle zone della ricostruzione, dove si rischia inoltre di non riuscire a spendere i fondi messi a disposizione dal Governo. Nel cratere in particolare i problemi legati al rodaggio della nuova normativa si aggiungono ad un coordinamento burocratico necessario tra gli Uffici Speciali, che processano le pratiche della ricostruzione, ed il Comune, che deve rilasciare il contributo finale. Questo potrebbe portare ad una stratificazione insostenibile dei tempi". In questi giorni si stanno tenendo riunioni tra tutti i soggetti interessati tra i quali Ance L'Aquila, Ance Abruzzo, ordini professionali, Regione, Uffici Speciali, Comuni e Genio Civile per cercare soluzioni a stretto giro e procedure omogenee. Gianni Frattale, partecipando ai tavoli sul tema, ha quindi lanciato "l'allarme sugli effetti negativi di questo stallo che potrebbe compromettere seriamente la ricostruzione appena entrata a regime". Frattale ha dato "piena disponibilita'" dell'Aassociazione dei costruttori edili "a collaborare con ogni mezzo ed ha sollecitato una semplificazione delle procedure sempre nel solco della legalita' e della trasparenza"
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