Ben piu' della meta' dei turisti stranieri che vengono in Italia, precisamente il 60%, visita solo quattro Regioni: Veneto, Lazio, Lombardia e Toscana. Insomma tutto esaurito a Firenze, Roma, Milano e Venezia ma situazione opposta nel Sud dove gli arrivi sono solo il 12%. A rilevarlo e' un'analisi fatta da Confturismo con Ciset presentata al forum di Cernobbio. Il record e' del Veneto con il 20,5%, maglia nera Abruzzo, Basilicata e Molise con percentuali che si distaccano poco dallo zero
Negli ultimi 15 anni, cioe' dal 2001, i turisti in Italia sono cresciuti del 50% arrivando a superare i 53 milioni. Pero' chi viene si ferma meno a lungo del passato e, soprattutto, spende meno. Nel 2001 la spesa pro capite era di 1.035 euro ma nel 2015 e' scesa a 670. La stima di Confcommercio, che al forum di Cernobbio ha presentato un'analisi realizzata da Confturismo con Ciset, e' che dall'inizio del nuovo secolo si siano persi 38 miliardi di guadagni. Ed e' per questo che il presidente di Confturismo, Luca Patane', dice che "l'Italia deve ripensare il suo modello di offerta turistica" per combattere questo turismo mordi e fuggi che fa si', ad esempio, che la permanenza media di un cinese (uno dei mercati piu' in crescita) sia scesa da 1,8 giorni, quindi gia' un tempo molto basso, a un giorno e mezzo. Di questo problema e' consapevole il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ieri ha parlato del rifinanziamento del tax credit per digitalizzare (ovvero far andare su internet) e per riqualificare le strutture ricettive. Franceschini e' pero' ben conscio anche di un altro problema evidenziato dallo studio: il 60% degli stranieri che arrivano in Italia si concentrano in quattro regioni: Veneto (con il 20,5%), Lombardia, Lazio e Toscana. Al Sud c'e' solo il 12% degli arrivi stranieri che in linea di massima preferiscono le isole. Dunque non si tratta solo e tanto di una questione di infrastrutture ma anche di servizi. Franceschini e' convinto che si debba puntare a un "turismo diffuso" in tutto il Paese perche' i centri storici di Venezia, Firenze, Roma sono gia' sovraffollati. E nei prossimi anni i turisti in Italia aumenteranno. Le stime di Confturismo parlano di una crescita del 3,3% quest'anno, il prossimo del 3,6 e nel 2018 del 3,9 e quindi bisogna essere preparati a cogliere l'occasione. Secondo il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, bisogna soprattutto (e non solo nel turismo) puntare alla Cina. E' vero che il 70% dei turisti sono europei (erano il 74% nel 2001) ma nella classifica degli stranieri che vengono in Italia il primo posto resta ai tedeschi, seguiti da americani e francesi, ma i cinesi sono saliti dal decimo al quinto posto e i russi dal decimo all'ottavo. Segno che anche il turismo si sta globalizzando. Le influenze di quello che accade nel mondo ci sono: la crescita inesorabile degli ultimi quindici anni ha avuto tre momenti di frenata, nel 2003 quando e' iniziata la seconda guerra del golfo, e nel 2008-2009 con la crisi economica. Ma la prospettiva e' comunque che in Italia arriveranno sempre piu' visitatori dato che, come ha ricordato Franceschini, in tutti i Paesi e' al primo posto come meta desiderata. Il problema pero' e' convincerli a fermarsi. "Servono interventi e politiche che accrescano la competitivita' delle imprese di questo comparto - ha spiegato Patane' - e diano centralita', anche a livello europeo, a un settore che rappresenta una potentissima leva non solo di sviluppo e crescita ma anche di coesione territoriale. E la parola d'ordine e': promozione, promozione, promozione", per far scoprire tutto il Paese dando un'offerta diversificata che oltre alle citta' d'arte offre mare, montagne, percorsi enogastronomici e ancora altro.
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