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Pubblicato il 16/04/2016 21:09

"Il rapporto tra la stampa e la magistratura qualche volta e' conflittuale"

Lo ha detto il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini

 "Il rapporto tra la stampa e la magistratura qualche volta e' conflittuale. Magistrati e giornalisti sono titolari di funzioni rilevantissime per i cittadini: amministrare giustizia e fare informazione": lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, oggi a Vasto per l'intitolazione dell'aula magna del tribunale a Carlo Anelli, gia' presidente del Consiglio di Stato. "Dal rapporto corretto tra informazione e giustizia - ha aggiunto - dipende molto della qualita' della nostra democrazia". "Come Csm - ha spiegato Legnini - abbiamo avuto un momento di formazione e approfondimento insieme alla Scuola superiore della magistratura perche' riteniamo che gli uffici giudiziari italiani abbiano il dovere e gli strumenti per comunicare bene a beneficio dell'opinione pubblica. Amministrare giustizia significa anche spiegare le ragioni per le quali si perviene a una decisione piuttosto che all'altra"

 "Non 'bacchetto' nessuno a proposito delle intercettazioni telefoniche, e' solo una titolazione giornalistica e non una mia affermazione": lo ha detto, nell'aula magna del Tribunale di Vasto, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, riferendosi a titoli apparsi di recente sulla stampa e precisando di avere "solo informato i procuratori generali delle Corti d'Appello circa l'iniziativa che il Csm ha inteso assumere per pervenire all'elaborazione delle linee guida a favore di tutti gli uffici di procura, assumendo e sintetizzando i contenuti delle circolari delle Procure di Roma, Torino e Napoli e da ieri anche Firenze, che contengono norme molto importanti di autoregolamentazione della diffusione delle intercettazioni telefoniche per fatti non rilevanti ai fini delle indagini e per soggetti spesso non indagati". 

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