gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » PRIMO PIANO » ISTAT PRESENTA IL NUOVO PANIERE PER L'INDICE DEI PREZZI
Pubblicato il 03/02/2016 20:08

Istat presenta il nuovo paniere per l'indice dei prezzi

Bevande vegetali, pantalone corto da uomo, leggings da bambina, lampadine al Led, panni cattura polvere, servizi integrati di telecomunicazione (Tv, Internet e voce), alloggi universitari, tatuaggi: sono queste le novita' contenute nel nuovo paniere per il calcolo dell'inflazione nel 2016 comunicate dall'Istat. Escono invece Cuccette e vagoni letto. Quest'anno, inoltre, la rilevazione dei prezzi delle automobili usate va a integrare quella dei prezzi delle automobili nuove, mentre il trapano elettrico arricchisce la gamma di prodotti nel segmento di consumo "Utensili e attrezzature a motore per la casa e il giardino". 
   Nel complesso, comunica l'istituto di statistica, il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' nazionale e per le famiglie di operai e impiegati si compone di 1.476 prodotti elementari (1.441 nel 2015), raggruppati in 901 prodotti, a loro volta raccolti in 400 aggregati. Per il calcolo dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato, il paniere comprende invece 1.484 prodotti elementari (1.457 nel 2015), raggruppati in 906 prodotti e in 404 aggregati.

Anche nell'anno in corso sono 80 i comuni capoluogo di provincia che contribuiscono alla stima dell'inflazione con riferimento al paniere completo; in termini di popolazione provinciale la copertura dell'indagine e' pari all'83,5%. Altri 16 comuni - quattro in piu' rispetto al 2015 - contribuiscono alla stima dell'inflazione per un sottoinsieme di prodotti (tariffe locali, alcuni servizi e carburanti), il cui peso sul paniere Nic e' dell'8,9%. Per questi prodotti la copertura dell'indagine, in termini di popolazione provinciale, e' del 92,4%. Nei comuni sono piu' di 42.300 le unita' di rilevazione (tra punti vendita, imprese e istituzioni) e quasi 8mila le abitazioni presso le quali sono rilevati i prezzi e i canoni d'affitto. Sono 1.187 i distributori di carburanti per i quali i prezzi sono rilevati attraverso la base dati del ministero dello Sviluppo economico. In totale, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese sono circa 607mila, di cui piu' di 495.500 raccolte sul territorio, quasi 111.500 rilevate centralmente dall'Istat tramite web (anche con l'utilizzo di tecniche di web scraping) o acquisendo informazioni da diversi soggetti (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Aiscat, Farmadati, Associazione Italiana degli Editori, Quattroruote, ecc.) o, ancora, dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico (circa 3.600 quotazioni). 
   Nel 2016 l'aggiornamento della struttura di ponderazione ha comportato, diversamente dagli ultimi anni, un aumento, anche se lieve, del peso dei beni nel paniere Nic, (da 53,55% a 53,72%), con una contestuale riduzione di quello dei servizi (da 46,45% a 46,28%). Cio' e' principalmente imputabile all'aumento del peso dei Beni durevoli e degli Alimentari non lavorati e alla diminuzione del peso dei Servizi relativi ai trasporti. Considerando le divisioni di spesa, gli aumenti di peso piu' consistenti riguardano i Servizi ricettivi e di ristorazione e gli Altri beni e servizi. I cali piu' rilevanti interessano invece la divisione Trasporti seguita da Mobili, articoli e servizi per la casa

Inflazione in calo su base mensile ma in accelerazione su base annua a gennaio. L'indice dei prezzi al consumo, segnala l'Istat, ha registrato un calo dello 0,2% rispetto a dicembre e un aumento dello 0,3% nei confronti di gennaio 2015 (a dicembre era +0,1%). 
   Il lieve rialzo su base annua dell'inflazione, spiega l'istituto di statistica, e' principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei beni energetici, sia non regolamentati (-5,8% da -8,7% di dicembre) sia regolamentati (-1,3%, da -2,0% di dicembre), e all'inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica e' attenuata dal rallentamento della crescita degli Alimentari non lavorati (+0,6%, era +2,3% il mese precedente). 
   Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% del mese precedente). 
   Il ribasso mensile dell'indice generale e' soprattutto imputabile alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-1,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%) e degli Alimentari non lavorati (-0,5%); a contenere il calo, e' l'aumento dei prezzi dei Servizi vari (+0,2%), degli Altri beni (+0,2%) e degli Alimentari lavorati (+0,1%). 
   L'inflazione acquisita per il 2016 e' pari a -0,4%

Su base tendenziale a gennaio i prezzi dei beni registrano una variazione nulla (era -0,1% a dicembre) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale a +0,7% (da +0,3% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale. 
   I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% su dicembre e aumentano dello 0,4% su base annua (da +0,9% del mese precedente). 
   I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e registrano un aumento su base annua dello 0,2% (la variazione tendenziale era nulla a dicembre). 
   Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce del 2,2% su base mensile e segna un aumento pari a +0,4% su base annua (da +0,1% di dicembre). La flessione congiunturale e' in larga parte da ascrivere ai saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice Nic non tiene conto.

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 1