Nel terzo trimestre, l'Italia nord-occidentale (+2,1%) e l'Italia centrale (+0,8%) mostrano un aumento congiunturale delle esportazioni di beni; in diminuzione l'Italia meridionale e insulare (-1,5%) e quella nord-orientale (-0,2%). Lo rileva Istat. In nove mesi, il lieve aumento tendenziale dell'export nazionale (+0,5%) e' sintesi dell'aumento registrato per le regioni delle aree meridionale (+10,6%), nord-orientale e centrale (+1,5% entrambe) e del calo delle aree insulare (-21,3%) e nord-occidentale (-0,8%). In questo periodo, l'aumento delle vendite di autoveicoli dalla Basilicata e di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Liguria contribuisce positivamente all'export nazionale per un punto percentuale
Tra le regioni che forniscono un contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali si segnalano: Basilicata (+76,6%), Abruzzo (+12,1%), Emilia-Romagna (+1,5%), Friuli-Venezia Giulia (+5,5,%), Marche (+5,2%) e Liguria (+8,5%); tra quelle che forniscono un contributo negativo: Piemonte (-4,9%), Sicilia (-21,2%) e Sardegna (-21,4%). Nei nove mesi, la diminuzione delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e dalla Sardegna fornisce un contributo negativo per oltre un punto percentuale. Le vendite dalla Basilicata e dal Friuli-Venezia Giulia verso gli Stati Uniti, e quelle dalla Toscana verso Svizzera e Francia, forniscono un impulso positivo, mentre flettono le vendite del Piemonte verso gli Usa e della Lombardia e della Sicilia verso i paesi Opec. Istat segnala la positiva performance all'export di Potenza, Milano, Frosinone, Trieste, Chieti, Ascoli Piceno, Genova e Firenze; mentre le province che contribuiscono in misura maggiore alla diminuzione delle vendite sui mercati esteri sono Torino, Siracusa, Latina, Cagliari, Varese, Vicenza e Massa-Carrara
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