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Pubblicato il 26/10/2015 10:10

L'Abruzzo sarà la prima regione a siglare il Masterplan

 L'Abruzzo sarà la prima regione a siglare il patto per lo sviluppo con il Governo. La Regione si è infatti impegnata alla firma del masterplan per la fine di questo mese e le conviene cogliere a pieno l'occasione. Ne è convinto il segretario generale della Uil Abruzzo Roberto Campo che nelle ultime ore ha richiamato tutti a sviluppare un forte e convinto impegno in questo senso. Per quanto riguarda le risorse già disponibili a livello regionale, in particolare quelle dei fondi strutturali europei Fesr (fondo europeo sviluppo regionale) e Fse ( fondo sociale europeo), si tratta di anticipare il più possibile la spesa, l'effettuazione degli investimenti, l'apertura dei relativi cantieri, e chiudere così il buco che anche questa volta si è creato tra vecchia e nuova programmazione. ''È un nostro interesse a prescindere dal Masterplan - spiega la Uil- perché per quanto riguarda le risorse nazionali, esse non verranno più assegnate come in passato, a prescindere dai progetti, ma negoziate a partire dai progetti''. 

Non è chiaro se il Governo metterà risorse aggiuntive rispetto a quelle del Fondo Sviluppo e Coesione a quelle dei Pon (i fondi strutturali europei a gestione nazionale). In ogni caso, non si riceveranno risorse se non negoziandone l'impiego su progetti ben identificati. La parte più definita, e probabilmente più consistente, delle risorse nazionali che daranno sostanza ai Master Plan delle Regioni e delle Città Metropolitane è quella del Fondo Sviluppo e Coesione; lo strumento giuridico privilegiato è il Contratto Istituzionale di Sviluppo; gli obiettivi saranno prevalentemente di tipo infrastrutturale. ''L'Abruzzo - aggiunge Campo - dovrà indicare infrastrutture al tempo stesso prioritarie e pronte per la fase realizzativa. All'Abruzzo conviene ragionare di infrastrutture in senso lato. Certamente ferrovia, strade, porti, aeroporto, eccetera, ma anche rete idrica, depuratori, risanamento fiumi, lotta al dissesto idrogeologico, che sono anche pre-condizioni per parlare seriamente di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e di turismo. E poi, il Patto dovrà riguardare impresa e lavoro e altri temi già presenti nella programmazione dei fondi europei (sociale, conoscenza, formazione, ambiente, turismo, credito, etc). Per quanto riguarda l'impresa, va sfruttata la possibilità di intervento anche per le grandi imprese, mentre i fondi strutturali sono limitati alle Piccole e Medie Imprese. È il momento di individuare le aree industriali complesse''. 

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