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"L'avvio di un'indagine non può comportare automaticamente l'interruzione di un mandato parlamentare o di governo"
Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini
"Il Csm puo' solo intervenire per valutare, e se del caso sanzionare, abusi nell'esercizio delle funzioni requirenti e giudicanti, o per rimuovere situazioni d'incompatibilita' ambientale e funzionale. Cio' che posso dire, nel caso di Potenza come in altri, e' che l'attivita' legislativa e' circondata da precise garanzie costituzionali dettate nell'esclusivo interesse dei cittadini. E sono certo che tutti i magistrati le abbiano ben presenti". E' quanto afferma a Repubblica, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, che alla domanda se difenda Guidi e Boschi, replica: "Il mio compito non e' quello di difendere nessuno, voglio semmai ribadire un principio scontato. L'avvio di un'indagine, o anche la sola contestazione, non puo' comportare automaticamente l'interruzione di un mandato parlamentare o di governo. Le dimissioni si danno per ragioni di opportunita' politica, e mi sembra che questa sia stata la ragione che ha spinto Guidi a dimettersi. Del che e' giusto darle atto, non essendo lei indagata". Sul fatto che nella maggioranza si parla di giustizia ad orologeria, Legnini osserva: "Non ho elementi per ritenere che cio' sia avvenuto. In ogni caso la giustizia ad orologeria e' annoverabile nella categoria della malagiustizia". "Al Paese non serve - aggiunge - un nuovo conflitto politica-giustizia, ma i pm hanno il dovere di indagare". Legnini parla anche della nomina del nuovo capo della procura di Milano, attesa da sei mesi: "Posso assicurare - afferma - che sceglieremo il nuovo procuratore di Milano con motivazioni chiare e trasparenti, al di fuori da logiche correntizie e nell'interesse di quell'ufficio giudiziario cosi' importante per Milano e per l'Italia. E voglio altresi' assicurare che cio' avverra' senza alcuna ingerenza esterna"
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