Le societa' a partecipazione pubblica rappresentano uno schema diffuso in Abruzzo e Molise, ma non sempre rispondono a condizioni di efficienza e a risultati gestionali positivi, determinando un aumento delle tasse per l'utenza e problemi nei bilanci". Lo ha detto il segretario della Cisl AbruzzoMolise, Maurizio Spina, sottolineando che il sindacato "ha sempre sostenuto un'azione riformatrice che si e' scontrata e si scontra con difficolta' culturali e atteggiamenti campanilistici". L'occasione per fare il punto della situazione e' il convegno 'Riforma Madia: quale futuro per le partecipate in Abruzzo e Molise?', promosso dal sindacato a Pescara e a cui ha partecipato, tra gli altri, il segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano. Se da un lato si registrano "alcuni processi riorganizzativi come la costituzione di Tua, la societa' unica dei trasporti, il processo di riordino dei Consorzi industriali esistenti e l'elaborazione di una proposta di legge per la costituzione di un'unica societa' di ricerca regionale", secondo Spina "manca ancora all' appello, tra l'altro, il riordino della sanita', del settore acquedottistico, dei rifiuti". Le partecipate in Abruzzo rappresentano il 3% delle societa': piu' di seimila addetti impiegati con contratto stabile, ai quali si aggiungono i lavoratori con contratti di collaborazione. In Molise quasi una societa' su 100 e' a partecipazione pubblica, con piu' di 400 lavoratori assunti in tutto il territorio regionale. "La Cisl ha sempre denunciato l'inefficienza e gli sprechi delle imprese a partecipazione pubblica e dei servizi pubblici locali. L'attuazione effettiva della riforma rappresenta una sfida per il mondo della politica ma anche per il sindacato", ha concluso il segretario interregionale, sottolineando che "fino ad oggi gli interventi normativi di riordino sono stati numerosi, ma assunti in maniera disorganica".
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