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Pubblicato il 18/08/2016 12:12

La Pubblica Amministrazione deve 65 miliardi di euro ai fornitori

 La nostra Pubblica amministrazione (Pa) deve 65 miliardi di euro ai fornitori. Lo rileva la Cgia secondo la quale "il dato e' sottodimensionato - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - dall'ultima stima elaborata dalla Banca d'Italia emerge che i mancati pagamenti della Pa ammontano a 65 miliardi di euro: 34 a causa dei ritardi di pagamento e gli altri 31 sono di natura fisiologica. Ovvero, legati ai tempi di pagamento contrattuali che, secondo la Direttiva europea entrata in vigore nel 2013,non possono superare i 30-60 giorni dall'emissione della fattura". Ma il problema - secondo la Cgia - sta proprio in questo punto. "Secondo Intrum Justitia, che monitora annualmente i ritardi di pagamento di tutte le Pa d'Europa, l'Italia rimane fanalino di coda nella graduatoria dei 27 paesi Ue - prosegue Zabeo - con un tempo medio di pagamento registrato quest'annodi 131giorni. Un arco temporale piu' che doppio rispetto al limite fissato da Bruxelles.In altre parole, a differenza di quanto sostiene la Banca d'Italia, noi riteniamo che anche una buona parte di questi 31 miliardi di euro siano ascrivibili alla cattiva abitudine della nostra Pa di pagare con grave ritardo i propri fornitori"

A confermare le difficolta' in cui versano le imprese che lavorano per la nostra Pa va ricordato che la Commissione Ue non ha ancora "ritirato" la procedura d'infrazione avviata nel giugno del 2014 nei confronti dell'Italia a seguito della non corretta applicazione della direttiva Ue.La nostra Pubblica amministrazione,infatti, e' stata accusata di saldare i conti con grave ritardo e non come previsto dalle regole Ue entro i 30-60 giorni dall'emissione della fattura. Oltre a non pagare entro i tempi stabiliti dalla direttiva Ue, Bruxelles ci ha comminato questa infrazione anche perche' molti enti utilizzavano dei contratti dove venivano applicate delle cifre dovute agli interessi significativamente inferiori al limite imposto dalla direttiva; cioe' il tasso di riferimento Bce aumentato dell'8 per cento. In altri casi ancora, c'era il malcostume, spesso ricorrente ancora adesso, di posticipare i report d'avanzamento dei lavori e di conseguenza ritardare i pagamenti. Anche se gli ultimi 3 esecutivi che si sono succeduti in questi ultimi anni abbiano messo a disposizione piu' di 56 miliardi di euro per abbassare lo stock, lo smaltimento dei debiti nel nostro Paese rimane ancora un problema irrisolto. 

 "In Europa - segnala il segretario della Cgia Renato Mason - nessuna altra Pubblica amministrazione si comporta peggio della nostra. Sebbene negli ultimi anni le cose siano migliorate, il gap con i nostri principali partner economici rimane ancora molto elevato. In Francia, ad esempio, i fornitori vengono pagati mediamente dopo 58 giorni, nel Regno Unito dopo 30 e in Germania addirittura dopo 15 giorni. La media dei 27 paesi Ue, invece, e' di 45 giorni". "Non vorremmo - conclude Zabeo - che per rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici, per ritoccare le pensioni e per far quadrare i conti pubblici dopo la frenata del Pilsi decidesse, tra le altre cose, di ritardare ulteriormente i pagamenti della Pa. Una prassi,quest'ultima, che fino a qualche anno fa ha consentito a molti esecutivi di recuperare ingenti somme di liquidita', gettando pero' sul lastrico moltissime imprese". La CGIA, comunque, ricorda che la cattiva abitudine di pagare in ritardo i propri fornitori non riguarda solo la Pa, ma anche i committenti nei rapporti commerciali tra le imprese private. Sempre secondo l'indagine condotta a livello europeo da Intrum Justitia, nel 2016, le imprese italiane saldano i propri subfornitori mediamente dopo 80 giorni (peggior risultato a livello europeo), anche se questo lasso di tempo e' comunque al di sotto dei canonici 90 gironi. Nulla comunque a che vedere con quanto succede in Francia (48 giorni), nel Regno Unito (29 giorni) e in Germania (15 giorni). La media Ue, invece, e' di36 giorni: meno della meta' che da noi. 

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