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Pubblicato il 01/03/2016 16:04

Lapenna (Anci Abruzzo) chiede sostegni reali per i sindaci

I sindaci dei Comuni abruzzesi hanno partecipato in gran numero all'incontro organizzato da Anci Abruzzo in collaborazione con Ifel e Gruppo24ore. Si e' parlato di Legge di Stabilita' e mille proroghe, delle novita' che esse introducono. 150 i Comuni rappresentati al seminario.

Al tavolo dei relatori con il presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna: Veronica Nicotra - segretaria generale ANCI, Agostino Bultrini - responsabile Anci politiche per il Personale e relazioni con i Sindacati, Andrea Ferri, responsabile del settore finanza locale di Ifel il sindaco di Chieti Umberto Di Primio che e' anche vicepresidente nazionale ANCI e il sindaco della Citta' di Avezzano Gianni Di Pangrazio.

Questo il commento del presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna, che dichiara: "In Abruzzo, dato il disagio di gestione economica dei piccoli comuni, circa il 70% di essi si dichiara disponibile a forme associative ma, per far si che cio' si attui concretamente, occorre dar loro un sostegno economico reale. Chiediamo alla Regione una programmazione puntuale di tutto il territorio abruzzese dando attuazione al riordino per aree vaste. Riordino previsto dalla riforma delle Province". Altra importante criticita', ossia quella della sicurezza dei territori che si amministrano e' stata sollevata dal padrone di casa, ovvero il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, che ha ospitato l'iniziativa: "Va riconosciuto ai sindaci il ruolo di primo presidio istituzionale e di coesione sociale, rimarcando l'importanza di una legge sulla sicurezza urbana che dia ruolo e poteri effettivi ai sindaci per garantire maggiore percezione di sicurezza al cittadino". Il vicepresidente Anci Nazionale e sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha invece sottolineato la necessita' di "insistere sul Governo per lo sblocco assunzioni personale dei comuni. In modo da restituire il ruolo di programmazione degli organici per ottenere un ricambio generazionale, una maggiore motivazione e sinergia del personale con l'indirizzo politico".

Piu' tecnico e nel merito della Legge l'intervento di Veronica Nicotra che nello specifico ha introdotto il tema dei percorsi di trasformazione dei Comuni e delle Citta'. Ha illustrato alla nutrita platea di amministratori e tecnici l'impalcatura generale della legge di stabilita', soffermandosi in particolare su due questioni principali, oggetto di lunga contrattazione con il Governo, ovvero la salvaguardia delle entrate dei comuni e il superamento del patto di stabilita'. "Abbiamo evitato un ulteriore taglio ai comuni per il 2016, che pure era nelle prime bozze della finanziaria - ha puntualizzato - cosi' come abbiamo ottenuto che l'abolizione dell'imposta sulla prima casa venisse compensata integralmente sul gettito effettivo 2015". Altrettanto tecnico Andrea Ferri: "Il nuovo assetto del patto riguarda la parte finanziaria e meno la parte tributaria, questa evoluzione e' molto piu' accostata all'equilibrio di bilancio come lo intendiamo nella gestione ordinaria". Ferri ha ricordato come "negli ultimi 5 anni i comuni hanno assicurato un rilevante contributo (circa 12miliardi di euro ndr) al risanamento della finanza pubblica, un contributo sproporzionato rispetto al loro peso sul comparto". Ora, con l'entrata in vigore dei nuovi saldi di bilancio previsti dalla legge 243/2012, che permettono un positivo ampliamento delle capacita' di spesa comunali, si ripropone la necessita' di modificare il meccanismo di governance della finanza locale, per far si' che sia conciliato il processo di risanamento della finanza pubblica con le istanze autonomistiche dei comuni. A concludere gli interventi Agostino Bultrini , che ha presentato la parte piu' critica secondo ANCI di questa legge di Stabilita' 2016, ovvero le norme sul personale, soffermandosi in particolare sul turnover del 25% del personale cessato nell'anno precedente (che non vale per le Unioni di Comuni), un laccio mortale per i comuni che ANCI e' impegnato ad allentare in un rapporto dialettico costante con il Governo. Alla fine delle relazioni, un ampio dibattito tra amministratori ed esperti, ha dimostrato la necessita' e l'importanza di questi incontri e l'interesse che nutre chi e' chiamato ad amministrare la cosa pubblica, al fine di restituire al cittadino risposte concrete ai bisogni di vita quotidiana.

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