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Pubblicato il 11/08/2015 15:03

Marcozzi (M5S): no all'inceneritore in Abruzzo

marcozzi, inceneritore

Dal Governo Renzi arriva l'ok per installare un inceneritore in Abruzzo, stando a quanto rilanciato dal M5S. "Mentre tutto tace dalla maggioranza di governo regionale evidentemente sotto scacco dal governo centrale", afferma il Movimento penstastellato. "Logiche di partito - si legge in una nota - che non interessano al M5S.

"Stiamo gia' redigendo una Risoluzione che impegni il presidente D'Alfonso a lottare contro questo Ecomassacro", sostiene  Sara Marcozzi (M5S). "Questa volta - prosegue la consigliera regionale - i tempi ci sono, il M5S fara' tutto quello che e' nelle proprie possibilita' per impedire questo, ennesimo, scempio ambientale dentro e fuori le istituzioni. D'Alfonso ora ha tutto il tempo per chiarire la sua posizione, non potra' addurre di poter metter in campo solo atti di 'moral suasion'!". L'ok all'inceneritore emerge dal Parere sullo schema di DPCM del 29 luglio scorso redatto dalla Segreteria della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, recante una ricognizione degli impianti di incenerimento presenti e futuri nel nostro Paese. Tutto cio' - sempre secondo il Movimento 5 Stelle - in totale controtendenza rispetto alla normativa europea che ci impone, o meglio, imporrebbe agli Stati membri di sostenere l'uso di materiali riciclati in linea con la gerarchia dei rifiuti e non dovrebbero promuovere lo smaltimento in discarica o l'incenerimento (Direttiva 2008/98/CE).

Per il M5s "L'unica via percorribile, sostenibile e necessaria e' una politica di gestione che persegua obiettivi progressivi di prevenzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo. Non e' un caso che la Comunita' Europea preveda una linea di intervento sulla gestione dei rifiuti che in ordine di priorita' si riassume in: prevenzione, riutilizzo, riclico e recupero". "Tutto il resto - conclude Marcozzi - e' speculazione sulle spalle e sulla salute dei cittadini. Questo e' quanto scritto relativamente alla nostra regione nel parere della Presidenza, assieme a noi ci sono anche Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia"

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