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Pubblicato il 16/10/2015 10:10

Mare inquinato, Alessandrini: non mi dimetto

"Non mi dimetto. Ho firmato il testo dell'ordinanza il 3 agosto scorso perche' mi e' stata sottoposta quel giorno e perche' sapevo, con ampia buona fede, che si trattava soltanto di un tecnicismo procedurale, senza riflessi sulla salute pubblica. Oggi comunque non lo rifarei ". Cosi' il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ha spiegato, in conferenza stampa a Palazzo di Citta', la gestione della vicenda relativa all'ordinanza di divieto di balneazione, seguita allo sversamento di 30 mila metri cubi di liquami in mare, causato dalla rottura delle condutture fognarie di via Raiale il 28 luglio scorso. Solo il 3 agosto sarebbe stata emessa l'ordinanza di divieto di balneazione, retrodatata al primo e contestualmente revocata attraverso una ulteriore ordinanza. "Abbiamo risolto il problema il giorno dopo il guasto - ha detto il sindaco -. Gia' il primo agosto il mare era pulito e dunque non ci sono mai stati problemi per la tutela della salute pubblica". Alessandrini, invece, ha preferito non commentare le indiscrezioni relative al mutamento della versione dei fatti fornita in Procura al pm Anna Rita Mantini: inizialmente avrebbe sostenuto di avere firmato l'ordinanza il primo agosto e il giorno successivo, dopo essere stato messo davanti alle conversazioni intercettate dagli inquirenti, avrebbe ammesso di avere firmato l'ordinanza il 3 agosto retrodatandola al primo. "C'e' un procedimento in corso - si e' limitato a dire Alessandrini - e non e' questa la sede per affrontare certi argomenti". Alessandrini ha poi ripercorso tutte le tappe della vicenda ed e' passato al contrattacco definendo "strumentali le accuse e le richieste di dimissioni avanzate dall'opposizione". Si e' scagliato contro il M5s, che ieri gli aveva chiesto un passo indietro, anche in considerazione del cognome che porta. Un evidente riferimento al padre, giudice ucciso da Prima Linea negli anni Settanta. "Sono polemiche volgari e inaccettabili, che investono la mia famiglia e la mia persona - ha rimarcato il sindaco -. Non c'e' nulla di piu' violento che chiamare in causa persone che non ci sono piu' e non possono difendersi". Alessandrini ne ha avute anche per il centrodestra: "Prima di ergersi a moralizzatori pensassero alle secche finanziarie in cui ci hanno lasciato e all'inattendibilita' dei bilanci che ci hanno fornito".

"Riteniamo che il sindaco di Pescara Marco Alessandrini farebbe bene a presentare le sue dimissioni, magari retrodatandole al giorno prima del consiglio comunale straordinario del primo ottobre sulla balneazione aperto ai cittadini, quando, in relazione al nostro intervento, disse di avere sentito cose 'grottesche'". Cosi' il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua. "Avevamo stigmatizzato il comportamento della Regione Abruzzo che, con un escamotage, aveva previsto la possibilita' per i comuni di riaprire i tratti classificati di qualita' 'scarsa'. Nessuno ci ha dato ascolto e il Comune di Pescara ha utilizzato questa possibilita' riaprendo via Balilla e via Mazzini dopo l'ok della Regione. Sappiamo tutti - e' un passaggio di una nota del Forum - come e' andata a finire". "Come Forum cerchiamo sempre di portare il nostro contributo civico nelle varie sedi, da quelle di piazza a quelle piu' istituzionali. Infatti abbiamo partecipato al Consiglio Comunale straordinario del primo ottobre sulla balneazione aperto ai cittadini. Nel nostro intervento avevamo sostenuto, sulla base delle Direttive comunitarie, che un'amministrazione deve intervenire proattivamente per impedire che la salute pubblica venga messa a rischio a causa della balneazione, informando adeguatamente i cittadini". "Se fosse vero quello che riporta la stampa - conclude il Forum -, crediamo che se qualcosa di grottesco vi e' in questa vicenda, questo e' il comportamento del Sindaco, anche al di la' delle vicende giudiziarie"

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