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Pubblicato il 15/07/2015 16:04

Mare marrone nel Teramano, Arta rassicura "non e' tossica"

Da piu' di 10 giorni l'acqua di mare antistante il litorale Nord della costa teramana presenta una colorazione giallo-marrone. L'Arta (Agenzia regionale tutela ambientale) segue la situazione dell'intero litorale marino-costiero della regione e ha effettuato prelievi di acqua di mare l'1 luglio 2015 sul litorale di Alba Adriatica e il 6 luglio sull'intera costa teramana. Dall'insieme delle rilevazioni ispettive ed analitiche si e' evidenziato che la colorazione anomala dell'acqua e' causata dalla proliferazione di alghe microscopiche monocellulari. "All'inizio il fenomeno e' stato causato dalla crescita demografica di una diatomea, generalmente delle dimensioni di pochi micron, comune nel nostro mare e che se abbondante conferisce all'acqua una colorazione giallastra innocua per l'uomo - spiega Giovanni Damiani, direttore tecnico Arta. L'alga non ha alcuna tossicita' diretta per l'uomo e non incide sulla balneabilita', anche se rende l'acqua colorata di giallo-marrone. Dal momento che talune alghe microscopiche, in condizioni molto particolari di stress ambientale, potrebbero emettere tracce di biotossine che possono essere concentrate nei molluschi filtratori (cozze, telline e bivalvi in genere) in tali circostante soprattutto (ma sempre per le attuali disposizioni), l'unica precauzione da prendere e' di non raccogliere e consumare molluschi (ne' crudi ne' cotti) in concomitanza di fenomeni eutrofici intensi e di non mangiare pesci pescati localmente e non eviscerati", suggerisce Damiani. Nella settimana 6-12 luglio sono state evidenziate presenze di macro-alghe, a tratti, lungo il litorale abruzzese e il fenomeno ha assunto un'importante entita' solo a sud del porto di Pescara. Si tratta della comune Ulva lactuca, conosciuta anche come lattuga di mare, un'alga della famiglia delle Ulvaceae, comune in Adriatico e in tutto il Mar Mediterraneo. Anche questa proliferazione e' causata dal caldo che incrementa l'attivita' metabolica (e quindi quella riproduttiva e di crescita), favorita anche dai nutrienti trasportati dal fiume Pescara. Si tiene a precisare che il fenomeno e' naturale, non presenta rischi di sorta per l'uomo", rassicura il direttore Arta.

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