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Pubblicato il 10/10/2015 17:05

Mascia replica alle accuse sui conti del Comune di Pescara

Il centrodestra al Comune di Pescara e, in particolare, l'ex sindaco Luigi Albore Mascia, non ci stanno ad essere accusati per i conti in rosso dell'ente e, esaminato il dossier del ministero, rispondono alle critiche, respingendo "l'idea della gestione superficiale" e sottolineando che "Alessandrini sta strumentalizzando la questione per nascondere la polvere sotto al tappeto", cioe' la questione del mare inquinato. A fare il punto della situazione, in conferenza stampa, c'erano, tra gli altri, oltre a Mascia, il capogruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli, quello del Nuovo Centrodestra, Guerino Testa, e quello di Pescara Futura, Luigi Albore Mascia.

"Abbiamo analizzato ed elaborato attentamente questa relazione e abbiamo moltissimi argomenti con cui rispondere - dice Mascia - Ci sono documenti che attestano che l'amministrazione Albore Mascia in cinque anni ha operato con grandissimo senso di responsabilita', con coscienza, rispettando anche il patto di stabilita' e i rilievi che vengono effettuati dal Mef possono essere tranquillamente e serenamente confrontati con cio' che oggi stiamo dicendo". In particolare l'ex primo cittadino si sofferma sull'adesione della sua amministrazione alla cosiddetta Sperimentazione e, quindi, "ritenevamo che i nostri conti fossero a posto perche' non eravamo autolesionisti", sul bilancio di previsione 2013 "approvato il 23 dicembre", sul Patto di stabilita', "che non sarebbe stato sforato", sui residui "ripuliti gia' dal 2009 per 7 milioni di euro all'anno, circa 30 milioni in tutto, nell'ambito di un'operazione virtuosa" e sui pareri dei revisori dei conti "sempre favorevoli". "Anche noi avevamo ereditato dei debiti da chi c'era prima - aggiunge Mascia - mi riferisco ai 13 milioni di euro della causa contro Enel. Quando ci dicono che abbiamo lasciato la cassa senza fondi, in realta' noi abbiamo lasciato dei crediti, ben 20 milioni di euro di crediti da riscuotere. Alla relazione del Mef deve rispondere non la vecchia amministrazione, ma la nuova. Saranno gli uffici tecnici a dover replicare - conclude l'ex sindaco - e noi crediamo nella loro onesta' intellettuale". 

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