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Pubblicato il 05/02/2016 21:09

Nuova Pescara, le due proposte di D'Alfonso

L'indirizzo del referendum "vale molto" per il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ma allo stesso tempo "c'è bisogno della giusta riflessivita' per modificare le citta'. Non si tratta di un gioco". Da questi presupposti, il presidente con l'aiuto di funzionari regionali e l'ordinario di diritto Romano Orrù, si e' fatto primo firmatario di due proposte di legge regionale, la n. 206 e la n.207, per l'istituzione del comune di Nuova Pescara mediante fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. I due testi sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa.

Il "referendum - ha spiegato D'Alfonso - ci ha detto che c'e' necessita' di una evoluzione ordinamentale delle nostre citta', di una modernizzazione nel rapporto tra istituzioni, societa' ed economia, ma tale modernizzazione deve prevedere una evoluzione progressiva che determini un allineamento dei linguaggi comunali, delle consistenze contrattuali, giuridiche e perfino giustcontabilistiche". E per il presidente e' proprio "l'equilibrio nell'allineamento dei dati amministrativi" il punto forte del suo ragionamento, soprattutto in riferimento a cio' che ha definito "preesistenze contabili".

D'Alfonso ha definito i suoi testi "Aperti. Non porremo vincoli di maggioranza. Chiunque voglia firmare e' ben accetto. Mi piacerebbe fare piu' uno a favore di cittadini, imprese e territorio".

Nel merito, i testi, si discostano solo nella previsione della gradualita' del processo di fusione. In una, infatti, la data di decorrenza e' il primo gennaio 2019, nell'altra c'e' la possibilita' di allungare la durata di tale processo, a condizione che i Consigli comunali di Pescara, Spoltore e Montesilvano, approvino entro il 31 luglio 2018, lo schema di Atto costitutivo di un'Unione. Il presidente ha spiegato che il grande protagonista e' il programma di fusione. Per la cui pianificazione entra in carica il Comitato di fusione, costituito con delibera di Giunta regionale, dopo 30 giorni dall'entrata in vigore della legge. Il Comitato e' composto dal presidente della Giunta regionale e dai tre sindaci dei comuni coinvolti. Il Comitato definisce il programma generale di fusione e procede alla graduale creazione di forme di collaborazione, quali l'esercizio associato di funzioni o la gestione associata di servizi essenziali tra i comuni. Il programma e' approvato dai tre comuni.

L'Assemblea congiunta per la fusione, senza oneri aggiunti per la finanza pubblica, si compone di tutti i membri dei consigli dei tre comuni coinvolti e predispone il testo dello Statuto. Essa puo' articolarsi in Commissioni competenti per materia e avvalersi di Comitati tecnici integrati da funzionari comunali ed esperti, secondo le modalita' definite dal "Programma generale". Allo scopo di favorire il processo di riorganizzazione dei servizi, provvede a forme di collaborazione istituzionalizzata nei seguenti settori di intervento: pianificazione territoriale e urbanistica, grandi infrastrutture, ciclo dei rifiuti, ciclo idrico, trasporto pubblico locale, approvvigionamento energetico, promozione turistica, gestione delle reti, logistica del commercio, tutela ambientale, servizi e politiche sociali, servizi scolastici. L'Osservatorio regionale del processo di fusione dei comuni valutera' l'impatto della fusione su cittadini, enti pubblici e imprese. Con relazioni semestrali formula, entro il 31 marzo 2018, un documento conclusivo di fattibilita' che trasmette al presidente della Giunta regionale, al Consiglio regionale, ai sindaci e ai Consigli comunali.

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