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Pubblicato il 10/08/2015 17:05

Opposizione annuncia battaglia in Consiglio Regionale

Il Centrodestra elenca le criticità

 "Una maggioranza di dilettanti allo sbaraglio che domani in Consiglio regionale si presentera' con una serie di provvedimenti importanti sui quali abbiamo avuto appena 10 giorni per fare le doverose analisi. Credo che domani qualcuno si dovra' portare il pigiama perche' il Consiglio andra' avanti a oltranza". Cosi' il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, nel corso di un conferenza stampa, a Pescara, per illustrare "la situazione di caos in cui versano il Pd e la maggioranza, alle prese con provvedimenti importanti come il riordino delle Province e il salvataggio dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese dell'Aquila". Presenti all'incontro con la stampa anche i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Paolo Gatti (Forza Italia); Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) e Giorgio D'Ignazio (Ncd). "Stiamo assistendo - ha proseguito Febbo - a un totale disfacimento, a cominciare dalla riforma del trasporto pubblico regionale con l'istituzione di Tua di fronte alla quale sono stati indetti ben 2 scioperi; per non parlare poi di 'Garanzia giovani' con la quale sono stati illusi 8.000 giovani. Sui fondi europei siamo i penultimi in Italia per capacita' di spesa, da oltre un anno non hanno il coraggio di spiegarci cosa vogliono fare e non viene convocato il Comitato di sorveglianza. Anche sulla caccia ha evidenziato il consigliere - ci sono evidenti criticita', a cominciare dalla gestione dell'emergenza cinghiali tornata alla ribalta dopo i fatti di Cefalu': due anni fa avevamo proposto un regolamento sugli ungulati per censimento e abbattimento controllato. Ma i controlli spettavano alla Polizia provinciale che oggi viene sciolta e i 62 agenti saranno costretti a fare i vigili urbani. Si salvano 180 dipendenti di Abruzzo Engeneering o si concedono 8 milioni in piu' alle cliniche private ma non trovano i fondi per la Polizia provinciale. Inoltre non si fanno le nomine Arap, ma domani approda in Aula il 'garante dei detenuti' senza che l'opposizione conosca i nomi dei pretendenti"

 Per quanto riguarda il riordino della Province e il salvataggio dell'Isa (Istituzione sinfonica abruzzese) che saranno discussi domani in consiglio, Sospiri ha sottolineato che "si devono trovare i fondi per il trasporto degli studenti disabili (che ripartira' il 7 settembre), cosi' come devono essere prese in considerazione anche le altre istituzioni culturali e le numerose manifestazioni di pregio". Da parte sua, Gatti parlando della legge sulle Province ha detto che "ci sono voluti 8 mesi per presentare un testo di 11 articoli che puo' essere sintetizzato con il titolo 'decido che decidero''. Tutte le questioni piu' importanti dovrebbero essere affidate a provvedimenti successivi ma noi non concederemo nessuna delega in bianco alla Giunta regionale, che quando ha le mani libere le usa per dare 8 milioni di euro alle sanita' privata senza neanche spiegarne le ragioni. Per quanto riguarda il trasporto e l'assistenza scolastica per i ragazzi disabili nelle scuole superiori, pretendiamo che vengano individuate le risorse necessarie e la copertura del 100 per cento di una spesa che non deve assolutamente gravare sui Comuni che sarebbero costretti a tartassare ulteriormente i cittadini. Abbiamo presentato 12 emendamenti molto seri che hanno trovato la condivisione di ben 3 membri della maggioranza, compreso uno di quella cosiddetta primaria (Pd), a dimostrazione del fatto che - ha concluso - siamo pronti a confrontarci per produrre un provvedimento sensato e corretto". "Nell'ambito del progetto di legge di riordino delle funzioni amministrative delle Province - ha evidenziato D'Ignazio - ritengo fondamentale che vengano salvaguardate le prestazioni sociali, evitando tagli e riduzioni di servizi che penalizzerebbero le fasce piu' deboli della popolazione". "Il previsto intervento per salvare l'Isa - ha sostenuto Di Dalmazio - stride con il concetto di programmazione. Fortunatamente hanno cambiato il nome evitando di indicare il finanziamento ad hoc. Non discutiamo certo la volonta' di sostenere un'istituzione culturale di indubbio prestigio, ma questo deve valere anche per le altre istituzioni culturali. Non si puo' accettare la logica dei figli e figliastri, altrimenti si rischia un pericoloso ritorno al passato con una grande frammentarieta' vanificando quello sforzo di aggregazione e di uscita dall'autoreferenzialita' che molte istituzioni culturali hanno fatto, dando vita a virtuose logiche di collaborazione"

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