Il fronte del no e' un'accozzaglia? "E' sbagliato, un leader politico e di governo non puo' spaccare il Paese cosi', non puo' offendere quei tanti italiani che votano 'no', ma dovrebbe invece unire il Paese come sta facendo il presidente della Repubblica". Lo ha detto Stefano Parisi, intervenendo nella sala consiliare del Comune di Pescara ad un'iniziativa del centrodestra per il 'no'. "Il fronte del 'no' non e' un'accozzaglia per sua fortuna e' variegato: i nostri motivi sono diversi da quelli della Cgil, D'Alema o Zagrebelsky, siamo lontanissimi anche perche' abbiamo in mente un'idea di riforma molto piu' ambiziosa", ha concluso Parisi.
"In Europa c'e' grande attesa ma dobbiamo rassicurare i mercati: con la vittoria del 'no' non ci sara' nessuna instabilita', ma l'avvio vero delle riforme". E' quanto afferma il vicepresidente del Partito Popolare, Antonio Tajani, a margine dell'evento di Forza Italia in Comune a Pescara. Tajani ha spiegato che "il nostro 'no' e' motivato per poter poi fare le riforme vere, una legge elettorale proporzionale, non rinforzare Grillo, ma per metterlo all'opposizione, per mettere mano alla riforma delle pensioni, quella fiscale, quella della giustizia civile che da sola vale il 2% del pil". Tajani rivendica a questo punto il ruolo di Forza Italia nel criticare una riforma "che non funziona nei rapporti tra Stato e Regioni, che non affronta il nodo dei costi, la rappresentanza dei territori e non scioglie il nodo delle doppie Camere", ha concluso Tajani.
Forza Italia punta su una legge elettorale proporzionale dopo la auspicata vittoria del No perche' ''sono cambiati i tempi. Ci sono almeno 3 poli piu' l'astensionismo, quindi col maggioritario si rischia di far vincere chi non avra' mai almeno la meta' dei consensi. Non ci vedo nessuna contraddizione in questo cambio di strategia''. Lo ha affermato Antonio Tajani, vice presidente del Partito Popolare europeo, presente alla manifestazione per il NO al referendum promossa da Forza Italia Abruzzo. ''Con una vera legge proporzionale - ha proseguito Tajani - si potra' rende merito alla volonta' popolare, e a quel punto nel centro destra, e' idea mia, sara' possibile parlare di alleanza di coalizione anche con Salvini, FdI, e Parisi. Ncd? Se non vogliono andare a sinistra, per me sono i benvenuti.
"La riforma di Renzi e' nata come un abito su misura per lui e per il suo partito, riduce gli spazi di democrazia senza ridurre ne' i costi ne' le inefficienze". E' un passaggio della lettera che Silvio Berlusconi ha inviato al coordinatore regionale di Forza Italia Abruzzo, Nazario Pagano che e' stata letta nella affollatissima assemblea del fronte del 'no' del centrodestra in consiglio comunale a Pescara. Per Berlusconi i motivi del 'no' di Forza Italia sono evidenti perche' la riforma renziana "potrebbe portare ad effetti molto pericolosi, visto che una forza politica con il 15-20% del consenso reale degli italiani potrebbe avere tutti i poteri. Questa - spiega Berlusconi - non e' piu' un sistema maggioritario, e' la negazione della democrazia"
'Tutta questa campagna per il Si' da parte di Luciano D'Alfonso altro non e' che solo una forma di corteggiamento personale a Renzi, per benefici personali''. Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia Abruzzo Nazario Pagano, a margine dell'incontro del centrodestra a Pescara
Nella sua lettera Berlusconi conferma che il 'no' "non e' per conservare l'esistente ma per cambiare davvero, per poter realizzare una riforma costituzionale che sia veramente utile al Paese e non solo a Renzi e al Pd". Sono quattro, secondo il leader di FI, i punti cardine di un'eventuale nuova riforma ispirata dal centrodestra, ossia: 1) un tetto costituzionale alla pressione fiscale; 2) riduzione parlamentari, 300 deputati e 150 senatori; 3) vincolo di mandato; 4) elezione diretta Capo dello Stato. "Questa sarebbe una riforma seria, quella che noi chiediamo da quando Forza Italia e' nata nel 1994 - conclude Berlusconi - il nostro e' un impegno a cambiare l'Italia. Per restituire la sovranita' agli italiani dopo cinque colpi di Stato in poco piu' di vent'anni, dopo tre governi di seguito, che non hanno avuto la fiducia degli italiani. Non dimentichiamolo mai: l'ultimo governo voluto dagli elettori e' stato il nostro, nel 2008. Sono passati quasi nove anni".
Nella sua lettera letta nell'assemblea del 'no' di centrodestra a Pescara, Silvio Berlusconi fa un appello all'astensionismo "fenomeno gravissimo che mina alla radice il senso stesso della democrazia" e invita tutti gli elettori di centrodestra al voto perche' "sono convinto che la maggior parte di loro appartenga alla nostra cultura, che condivida le nostre idee, che sia come noi espressione della cultura del fare, della concretezza, della responsabilità". La chiamata al voto da parte del popolo del centrodestra per Berlusconi ha la funzione di "offrire a loro un progetto con alcuni capisaldi chiari: meno tasse, meno Stato, meno Europa nella sua declinazione burocratica e vincolistica, piu' sicurezza, piu' autorevolezza dell'Italia sul piano internazionale, una giustizia piu' veloce e credibile, un controllo vero dell'immigrazione, una difesa forte della nostra identita' culturale e religiosa"
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 4
Condividi: