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Pubblicato il 29/06/2016 15:03

Passo in avanti per il taglio della diga foranea

Procede l'iter per il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici al Piano regolatore portuale (Prp) di Pescara e, di conseguenza, per l'avvio dei lavori che prevedono, tra l'altro, l'apertura della diga foranea. Questa mattina il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, con il sindaco di Pescara Marco Alessandrini e il suo vice Enzo Del Vecchio, hanno annunciato che e' stato trasmesso al ministero lo studio contenente "Approfondimenti e implementazioni degli studi idraulici e di morfodinamica fluviale e costiera a corredo del Prp di Pescara", in riscontro alle richiesta del Consiglio superiore dei lavori pubblici. L'elaborato e' stato redatto dalla Beta studio srl. Ora si attende il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul Piano regolatore portuale, e solo dopo questo passaggio il Provveditorato alle Opere pubbliche potra' aggiudicare la gara per i lavori di apertura della diga foranea, bandita gia' da tempo

Lo studio, ha spiegato D'Alfonso, attesta che "una volta tagliata la diga foranea ci sara' un aumento di potenza idraulica". In sostanza l'apertura della diga "consentira' il deflusso delle acque del fiume in mare", superando le questioni di "negativita' idraulica" che si registrano con l'infrastruttura e il deflusso delle acque "restituira' una quota di manutenzione del mare stesso", assicurando una sorta di "autopulitura di una quota" dell'acqua. A cio' si aggiunga che, aprendo un varco nella diga, sara' garantita "la sicurezza" dei pescherecci e quindi dei pescatori. Nello stesso tempo saranno "conservati gli effetti benefici della diga". Al taglio dell'opera sono stati destinati 3,5 milioni di euro ed e' stata gia' individuata dal Provveditorato la ditta che si dovra' occupare dei lavori. D'Alfonso ha ricordato che sono disponibili altri 15 milioni di euro per il nuovo porto che "va piu' a largo, piu' in acqua", e ha sottolineato che e' passato tanto tempo perche' "non ci sono precedenti". Lo studio, ha ricordato, e' stato concepito tra Regione, Comune, Autorita' marittima, Provveditorato alle opere pubbliche e Consiglio superiore dei lavori pubblici. "Siamo partiti nel 2007, ha detto ancora, recuperando le risorse per dotarci di un nuovo Prp. Nessuno ci credeva e c'e' stata anche una indagine all'acqua di rose che non ha potuto che mettere in evidenza la correttezza delle condotte. E ora siamo al passaggio conclusivo per dotarci del Piano portuale di Pescara, che ci consente di pensarlo grande, il porto, insieme a quello di Ortona, Vasto e Giulianova, con puntuali specializzazioni". Il presidente della Regione ha anche ricordato i "sette mesi di controdeduzioni documentali" che sono stati necessari prima di arrivare ad oggi.

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