A seguito della morte di Alberto Di Marcantonio, un uomo di 84 anni, avvenuta ieri all'interno della sua abitazione in via Cesare Battisti a Pescara, e' stato accertato il malfunzionamento della caldaia, presente nell'appartamento, che sprigionava monossido di carbonio.
E' quanto emerge dalle prime indagini su quanto accaduto ieri all'ora di pranzo nell'alloggio situato al centro del capoluogo adriatico. A lanciare l'allarme ai vigili del fuoco e' stato il figlio dell'uomo, che stava cercando di mettersi in contatto con i genitori ma non ci riusciva. Una volta entrati i soccorritori hanno trovato l'uomo morto e la moglie 78enne agonizzante. Sono quindi scattati i soccorsi da parte del personale del 118 e, nello stesso tempo, le indagini dei carabinieri della compagnia di Pescara, agli ordini del capitano Claudio Scarponi. La donna e' stata trasferita dall'ospedale di Pescara all'Umberto I di Roma.
Per definire con esattezza le cause della morte dell'uomo sara' effettuato un accertamento tecnico utile a rilevare la presenza e quindi la concentrazione di anidride carbonica nel corpo. Un accertamento che puo' essere svolto sui tessuti (o sul sangue). Il sostituto procuratore Valentina D'Agostino dovra' quindi affidare l' incarico a questo scopo.
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Un uomo di 84 anni, Alberto Di Marcantonio e' stato trovato morto in casa, in via Cesare Battisti 237, a Pescara, verso le 13.30. La moglie, invece, era agonizzante, ed e' stata condotta in ospedale. Per l'uomo e' stato inutile ogni soccorso da parte del personale del 118. A lanciare l'allarme e' stato il figlio della coppia, perche' da questa mattina tentava di mettersi in contatto con i genitori senza riuscirci.
I pompieri sono entrati da una finestra e hanno trovato l'anziano, accasciato su una sedia in cucina e privo di vita, mentre la moglie, una donna di 78 anni, era in camera da letto, viva ma agonizzante. Verosimilmente, si tratterebbe di intossicazione da monossido di carbonio, considerato che ne sono state rilevate tracce in casa.
Nell'appartamento c'e' una caldaia, che a quanto pare era accesa, si pensa quindi alla cattiva combustione anche se non sono stati ancora effettuati accertamenti. La donna e' stata trasferita all'ospedale Umberto I di Roma.
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