Una dotazione finanziaria pari a 231.509.780 euro di cui il 50 per cento sul fondo Fesr (risorse comunitarie), il 35 per cento risorse statali e 15 per cento fondi regionali per favorire la crescita economica, sociale e territoriale dell'Abruzzo. La strategia del POR Abruzzo FESR 2014-2020 e' stato al centro del Comitato di sorveglianza che si e' tenuto oggi all'Aquila, a Palazzo Silone. Ieri e' stata presa in considerazione la programmazione relativa al periodo 2007-2013 mentre oggi la programmazione 2014-2020. All'ordine del giorno, il regolamento del Comitato, la metodologia e i criteri di selezione delle operazioni per l'acquisizione delle eventuali osservazioni, l'informativa sul nuovo Piano Operativo e l'insediamento del nuovo Comitato di Sorveglianza. Presenti, il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, il direttore del Dipartimento Presidenza e Rapporti con l'Europa, Giovanni Savini, in veste di Autorita' di Gestione, il Direttore Generale della Regione Abruzzo, Cristina Gerardis, il Dirigente dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, Giorgio Martini, il Rapporteur della Commissione Europea, Luigi Nigri e la dirigente regionale del servizio Autorita' di gestione unica, Elena Sico. Con questo POR la Regione Abruzzo persegue una forte concentrazione tematica in modo da evitare di disperdere le scarse risorse disponibili in un numero eccessivo di azioni. In sostanza, verranno valorizzati i settori piu' competitivi e sostenuti gli ambiti tecnologici ritenuti piu' strategici. Allo stesso tempo, in coerenza con le sollecitazioni della CE, si dara' slancio alle politiche territoriali, indirizzando la programmazione verso le aree urbane per promuoverne la sostenibilita' economica, sociale, ambientale, le aree interne, per frenarne il declino e le aree di crisi, per ristabilirne un equilibrio economico e sociale.
Intervenendo alla riunione del Comitato di Sorveglianza POR FESR 2014-2020, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso ha ribadito che la filosofia di questo tipo di aiuti finanziari previsti dall'Europa per lo sviluppo delle regioni, assume la connotazione di uno strumento che intende favorire i progetti piu' virtuosi e produttivi: "non e' piu' l'epoca dei finanziamenti a pioggia che ha caratterizzato la politica degli anni passati: oggi - ha detto il presidente - vanno avanti solo i progetti che sono misurabili in termini di efficacia e che possono produrre crescita e sviluppo". "Se non ci fosse questa impostazione cosa sarebbe il processo dell'investimento pubblico? Sarebbe un gioco delle prepotenze, dove a vincere e' sempre quello che ha piu' forza per far prevalere le proprie conoscenze". Secondo il presidente della Regione, un parametro che indica l'efficacia degli interventi, non puo' essere quello della quantita' di spesa o del numero dei progetti finanziati, ma la capacita' che ha l'intervento di innescare processi virtuosi che generano la crescita. "Dobbiamo fare in modo di non perdere tempo, come e' accaduto nella precedente programmazione 2007-2014, nella collocazione delle opportunita' programmatorie di queste risorse, attivando una stagione di comunicazione che si avvicini alla 'vita' di questo territorio per fare in modo che le opportunita' vengano svelate e sprigionando una vera strategia della conoscenza". Parlando dei 'numeri' di questa regione, D'Alfonso, citando Romano Prodi, si e' riferito ad alcuni segnali di crescita positiva che vengono suggeriti dall'aumento del 40% delle autorizzazione ad effettuare trasporti eccezionali che interessano la rete stradale abruzzese, nonche' dalla crescita dei consumi di energia elettrica da parte del sistema produttivo manifatturiero. Anche la nuova occupazione, secondo il presidente della Regione, presenta un quadro 'significativo': "nonostante la sussistenza di 70 mila persone in attesa di lavoro, che costituisce una grossa preoccupazione per la nostra economia, sono circa 23 mila le occasioni di lavoro che sono state scritte nella lavagna dell'osservatorio del nostro mercato del lavoro"; a tutto cio', secondo D'Alfonso e' da aggiungere la costatazione della nuova "natalita' imprenditoriale che ci induce a scommettere di piu' sul futuro di questa regione"; a fronte di questa 'vitalita'' che caratterizza il territorio regionale, il governo ha deciso di dare consistenza ad una delibera del DPS del 2014 che per le regioni in transizione prevede una premialita' che per l'Abruzzo ammonta a circa 133 milioni in piu' rispetto alle competenze previste dal POR. Un altro elemento fondamentale per lo sviluppo, secondo D'Alfonso e' da ricercare nella tutela e valorizzazione del suolo, "il territorio che ospita dentro di se' la gioia, la vita e i dolori: abbiamo previsto risorse per 220 milioni di euro per completare il risanamento del suolo e del sottosuolo per preservarlo dalle oltre 120 frane che lo mettono costantemente in pericolo"
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