Sono Donatella Ferranti e Giorgio Pagliari, entrambi del Pd, rispettivamente la deputata e il senatore più produttivi. A fornire il dato il dossier periodico di Openpolis, che calcola l'apposito indice valutando l'esito delle varie iniziative dei parlamentari: disegni di legge, innanzi tutto, quindi ordini del giorno, risoluzioni, mozioni, interpellanze, interrogazioni ed emendamenti. Quindi, più un provvedimento si avvicina a essere completato più sarà alto il punteggio assegnato a chi presenta l'atto (primo firmatario) o ne è il relatore. Altri punti vengono attribuiti per il consenso ottenuto su un provvedimento, attraverso le firme degli altri parlamentari, e, infine, in base alla partecipazione del parlamentare ai lavori. L'insieme di questi parametri "premia il risultato e il merito politico e penalizza la produzione di scartoffie buone solo a intasare gli uffici". "L'indice -avverte Openpolis- è uno strumento che ha il vantaggio della sintesi ma non deve essere considerato una misurazione esatta. Serve per analizzare e valutare la complessa realtà parlamentare e non certo per formulare giudizi. Non prende in considerazione aspetti molto importanti a cui un politico dedica tempo ed energie, come la relazione con il territorio, il confronto con gli attori sociali o la vita di partito. Si focalizza sulle attività istituzionali tracciabili e si spera che presto sia possibile includere anche le commissioni e non solo le Aule"
Occorre poi considerare, spiega ancora il dossier, che circa l'80% delle oltre 250 leggi approvate nell'attuale legislatura è di iniziativa governativa. "La produzione legislativa è sempre più in mano all'esecutivo, con la dinamica classica 'maggioranza-opposizione' che sempre più diventa 'governo-opposizione'". "Tutto ciò ha delle conseguenze dirette sul potenziale ruolo dei quasi 1.000 parlamentari. Se in linea di principio la loro produttività potrebbe esprimersi al meglio presentando e lavorando per far approvare disegni di legge, in realtà ormai quello che conta è essere nominati relatori dei provvedimenti proposti dal governo". Di qui anche l'influenza che ha nel determinare la classifica della produttività il ruolo ricoperto all'interno delle Camere, come ad esempio quello di presidente di commissione. Infatti Donatella Ferranti, che guida la classifica dei primi dieci alla Camera, con un indice di 902,46, è presidente della commissione Giustizia, mentre il secondo, Massimiliano Fedriga della Lega, 673,59 il suo indice, è capogruppo del suo partito
Non ha invece ruoli considerati chiave da Openpolis Marco Causi, del Pd, terzo con 649,92. Seguono Fabio Porta (Pd 625,24), Davide Caparini (Lega 623,52), Francesco Paolo Sisto (Fi-Pdl 608,36), Gianluca Pini (Lega 589,66), Nicola Molteni (Lega 581,68), Rocco Palese (dei Conservatori e riformisti 580,77), Ermete Realacci (Pd 567,81). Al Senato invece in cima alla top ten si colloca Giorgio Pagliari, del Pd, 855,81 il suo indice, che non ha tuttavia una posizione chiave. Seguono Federica Chiavaroli (Ap 713,6), Loredana De Petris (Sinistra italiana e capogruppo del Misto 703,9), Felice Casson (Pd 682,19), Luigi Compagna (Conservatori e riformisti 663,24), Magda Angela Zanoni (Pd 649,2), Nitto Francesco Palma (Fi-Pdl 561,99), Giorgio Santini (Pd 553,9), Enrico Buemi (Aut-Psi-Maie 552,19), Carlo Pegorer (Pd 543,68). Per quanto riguarda i Gruppi è stato calcolato il punteggio medio dei membri nell'indice di produttività parlamentare. Così alla Camera la classifica è guidata dalla Lega con un indice di 368,67. Seguono Si-Sel (227,50), Fdi (211,33), M5s (195,73), Misto (173,92), Democrazia solidale-Cd (169,83), Civici e innovatori (169,75), Ap (150,55), Pd (149,17), Scelta civica-Ala (133,32), Fi-Pdl (116,23).
Anche al Senato primo posto per la Lega (239,4), seguita da Gruppo Autonomie-Psi-Maie (220,06), Pd (208,37), Conservatori e Riformisti (190,56), Misto (173,61), M5S (167,41), Ap (162,83), Fi-Pdl (126,42), Ala (103,21), Gal 80,27
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