"Non sappiamo qual e' la posizione del presidente D'Alfonso, non abbiamo compreso se andra' a votare in occasione del referendum contro le trivelle e soprattutto se si rechera' alle urne, cosa votera'". E' quanto dichiarano il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo (Fi) e il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri all'indomani della seduta del Consiglio regionale nel corso della quale era prevista la discussione della interpellanza recante "Partecipazione della Regione Abruzzo al referendum del 17 aprile 2016". "Nel rispondere alla nostra interrogazione - spiegano Febbo e Sospiri - il presidente della Giunta, come al suo solito, si e' inerpicato in un lungo intervento con tanto di excursus storico senza pero' chiarire la sua posizione. Con la nostra interrogazione volevamo capire se e' intenzione di D'Alfonso e della sua Giunta mobilitarsi per far votare 'si'' per abrogare la norma che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere piu' scadenze. E' bene ricordare che l'Abruzzo ha deciso non solo di non affiancare le altre Regioni nel conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma persino di ritirarsi definitivamente dalla compagine referendaria del prossimo 17 Aprile. Ci chiediamo a questo punto - concludono Febbo e Sospiri - cosa hanno intenzione di fare Sel e il sottosegretario Mazzocca visto che quello del referendum era uno dei temi postino a condizione per restare in senso all'esecutivo regionale. Stesso discorso dicasi per i consiglieri regionali di Abruzzo Civico, spesso intervenuti sul'argomento, dai quali ci aspettiamo una presa di posizione forte".
La replica di Camillo D'Alessandro
"I consiglieri di Forza Italia, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, fanno finta di non aver compreso la posizione del presidente della Giunta regionale sulle vicenda delle trivelle in mare, che invece e' molto chiara poiche' non e' una chiacchiera come quella a cui loro ci sottopongono con l'ennesimo comunicato, ma una posizione che coincide con un fatto. Il fatto e' che Ombrina di ferro non esiste piu', e' defunta con l'emendamento del Governo alla Legge di stabilita' del 2016 e con la successiva comunicazione del 29 gennaio 2016 n. 2457 con cui il ministero dello Sviluppo economico ha chiuso il procedimento e rigettato l'istanza di concessione di coltivazione di idrocarburi, presentata dalla societa' RockHopper Italia Spa, comunicazione pubblicata nel numero 8 del Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, di cui invieremo copia ai due consiglieri". La replica e' di Camillo D'Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale. "Il presidente D'Alfonso ha cosi' mantenuto gli impegni assunti con la coalizione di governo, che era contraria a nuove autorizzazioni poiche' nuove autorizzazioni non ci saranno, e con la comunita' abruzzese che aveva manifestato per impedire Ombrina di ferro, perche' Ombrina di ferro e' morta e sepolta. Il resto - conclude il coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale - appartiene al rito delle chiacchiere e al teatrino politico che lasciamo volentieri alle cure dei due consiglieri, con il loro profluvio di comunicati privi di fatti e di proposte"
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