Container in loco prima di Natale. Un nuovo decreto in 72 ore nel segno dell'accelerazione e della semplificazione. E, soprattutto, nel segno dell'ascolto dei cittadini. Il premier Matteo Renzi risponde cosi' alla tragedia dei migliaia di sfollati dell'Italia Centrale e alla loro volonta' di non lasciare le zone colpite dal sisma di domenica. Lo fa con un Cdm 'atipico' - allargato al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, al commissario per il sisma Vasco Errani e ai presidenti delle Regioni coinvolte - al termine del quale individua 4 fasi del post-sisma e assicura: "ricostruiremo tutto, chiese e attivita'. La chiesa di San Benedetto ritornera'". Due le novita' principali che giungono dal governo: quella di varare entro venerdi' un nuovo decreto, che potrebbe confluire in quello gia' in Parlamento; e quella di mettere in campo container dove gli sfollati passeranno l'inverno. La soluzione delle tende e' quindi esclusa. Ma, assicura il premier, la permanenza negli alberghi e nelle aree lontane da quelle natie non durera' che qualche settimana. "Se i cittadini dicono che vogliono andare in tenda diciamo che e' un problema sotto Natale", spiega Renzi che, di fronte alla rabbia degli sfollati, precisa tuttavia un concetto: "Abbiamo scelto il massimo coinvolgimento: nessuno di noi immagina di calare dall'alto soluzioni". Il post-sisma - spiega il premier - si comporra' di 4 fasi: una emergenziale, una intermedia che vedra' la dotazione dei container; una, nella primavera-estate, che vedra' la messa in campo delle casette, e una dedicata alla ricostruzione. Nella delibera del Cdm si prevede lo stanziamento, dal Fondo emergenze, di 40 milioni aggiuntivi ai 90 gia' messi in campo. Mentre nel decreto verra' predisposto un aumento del personale per i Comuni colpiti, un aumento degli addetti alle verifiche di agibilita' degli edifici (le richieste sono 77mila - senza contare l'ultimo evento sismico - a fronte, ad esempio, delle 72mila arrivate dopo il terremoto de L'Aquila) e un incremento delle forze dell'ordine a presidio dei territori coinvolti. Tutti elementi con il quale il governo vuole rispondere "con un intervento straordinario ad un evento realmente straordinario", sottolinea il premier spiegando come al momento non sia chiaro il computo dei danni: "le risorse ci sono ma qui non raccontiamo barzellette, e' un lavoro lungo da fare". E proprio sulle risorse, nel giorno in cui trapela l'insoddisfazione di Bruxelles per la risposta dell'Italia ai rilievi al documento programmatico di bilancio, Renzi torna ad escludere qualsiasi "braccio di ferro" con l'Europa. "Non c'e' alcun problema, non ci sono trattative".
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