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Pubblicato il 25/08/2015 23:11

Renzi contestato a L'Aquila, 4 feriti negli scontri con le forze dell'ordine

Sono quattro, in tutto, le persone rimaste ferite nei tafferugli scoppiati a L'Aquila fra i manifestanti di comitati e associazioni contrari alla politica del governo e le forze dell'ordine in occasione della visita in citta' del premier, Matteo Renzi. In particolare a San Bernardino, dove avrebbe dovuto svolgersi l'incontro istituzionale nel ristrutturato palazzo Fibbioni, una poliziotta ha riportato un trauma al setto nasale mentre un contestatore, pare ubriaco, ha accusato un malore ed e' svenuto.

 Quando poi il corteo si e' spostato alla Villa Comunale, altri due manifestanti hanno riportato leggere contusioni a seguito di una carica fatta dal cordone di sicurezza costretto a rispondere ad un tentativo di sfondamento con il lancio di sanpietrini avvenuto proprio mentre Renzi giungeva al Gran Sasso Science Institute. I quattro sono stati condotti all'ospedale San Salvatore. Quando, dopo il suo intervento, il premier ha lasciato l'istituto di alta formazione, polizia, carabinieri e vigili urbani, presenti anche agenti della polizia penitenziaria e della forestale, hanno tenuto tutti a debita distanza evitando, cosi', anche ai giornalisti di poterlo avvicinare per fargli qualche domanda. 

La solidarietà di Renzi alle forze dell'ordine

"Calorosa solidarieta'" nei confronti delle forze dell'ordine e' stata espressa oggi pomeriggio a L'Aquila dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a seguito dei tafferugli avvenuti tra un cordone di sicurezza e un nutrito gruppo di contestatori. In particolare una poliziotta ha riportato la frattura del setto nasale. "Esprimere il proprio dissenso - ha osservato il capo del governo - e' legittimo, ma noi siamo venuti a L'Aquila per un incontro istituzionale alla cui base c'erano tutta una serie di problematiche connesse alla ricostruzione della citta' devastata dal sisma del 6 aprile 2009. Mi e' parso di capire che a fomentare il disordine non siano stati tanto gli aquilani quanto piuttosto manifestanti venuti da fuori, tra cui diversi componenti del comitato 'Ombrina mare' e anche qualche gratuito facinoroso".

Nella sede del Gran Sasso Sciencie Institute, dove si e' tenuto l'incontro, e' andato in onda anche una sorta di siparietto: e' infatti accaduto che ad un consigliere comunale de L'Aquila, Ettore Di Cesare, del movimento civico 'Appello per L'Aquila che vogliamo', lo stessero facendo uscire dalla sala dove era in corso il summit. A quel punto Renzi, accortosi di quanto accaduto e avendo saputo chi fosse, lo ha invece richiamato invitandolo a restare. "Stia pure tranquillo - ha detto il premier rivolgendosi al consigliere comunale - questo e' un luogo di confronto, non diamo manganellate".

Le contestazioni

Contestazioni a L'Aquila in attesa dell'arrivo del premier Matteo Renzi. "L'Aquila libera, mai la mafia, non la vogliamo". Cosi' un gruppo di manifestanti sta scandendo slogan, accompagnati da striscioni di protesta, nell'attesa dell'arrivo in citta' del premier che dovrebbe atterrare nell'eliporto della scuola sottufficiali della Guardia di Finanza. Ad inscenare la protesta, in particolare, sono i comitati "3 e 32" e "Ombrina mare". Tra la folla e le forze dell'ordine c'e' stato anche un piccolo contatto subito arginato dal cordone di sicurezza

In un altro striscione campeggia la scritta "Renzi non ti vogliamo, vattene". L'incontro tra il presidente del Consiglio e le istituzioni politiche della citta' e della regione e' in programma a palazzo Fibbioni, nel cuore del centro storico della citta' devastata dal sisma del 6 aprile del 2009. La visita del primo ministro a L'Aquila era stata annunciata piu' volte, e poi smentita, da circa un anno e mezzo. Temi centrali del summit aquilano saranno, in particolare, i fondi governativi per la ricostruzione post sisma e il problema della restituzione di tributi e contributi sospesi a causa del terremoto con la legge nazionale n. 183 del 2011. Con questo provvedimento lo Stato aveva disposto la restituzione alle imprese del cosiddetto cratere sismico al 40% dei tributi e contributi. Agevolazioni sempre concesse dallo Stato per qualsiasi calamita' naturale fin dal 1990. Tuttavia l'Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, per la quale viene richiesta la restituzione di tali agevolazioni fiscali, poiche' Bruxelles doveva essere informata prima dell'entrata in vigore della legge n. 183 del 2011, cosa che, effettivamente, non e' avvenuta.

 

 

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