"I soldi per la ricostruzione post sisma de l'Aquila ora ci sono". Lo ha detto il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, partecipando oggi pomeriggio a l'Aquila, presso la sede dell'Istituto del Gran Sasso Science Institute, ad un incontro con il sindaco de l'Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso e la sottosegretaria con delega alla ricostruzione Paola De Micheli. Presenti, tra gli altri, anche il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini.
Il Premier ha spiegato di non aver voluto mettere piede in citta', in precedenza, perche' "non mi era chiaro lo scenario". "Sono appassionato di comunicazione - ha osservato il premier - ma credo che in questa fase bisogna e si puo' diventare attivi". Per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico ci sono infatti a disposizione circa 6 miliardi di euro stanziati dal Cipe a ridosso della vigilia di Ferragosto. "No a comparsate, no ad annunci shock o mediatici, si' a soluzioni di merito con discussioni aperte. I denari ora ci sono - ha rimarcato il presidente - ora bisogna fare di cassa. Preoccupiamoci di far partire tanti cantieri ma farli". E su questo fronte Renzi ha proposto una verifica periodica sui luoghi di ristrutturazione per fare "un punto sistematico della situazione dando massima apertura e trasparenza. Cio' significa anche verificare passo dopo passo la situazione economica della provincia. Sull'argomento ricostruzione possiamo certamente contare - ha quindi rilevato Renzi - sulla tenacia di Paola De Micheli che sembra un'abruzzese piu' di un abruzzese vero"
"Continueremo a battagliare a livello europeo per la questione delle tasse". Lo ha detto questa sera a L'Aquila il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, in citta' per un incontro istituzionale incentrato soprattutto sulle problematiche connesse al post sisma del 6 aprile 2009. In particolare Bruxelles ha richiesto al settore imprenditoriale del cosiddetto cratere sismico la restituzione di tasse e contributi che lo Stato aveva concesso nel 2011 a quelle attivita' che avevano subito danni provocati dal terremoto. Ancorche' lo Stato italiano gia' dal 1990 abbia sempre provveduto ad 'indennizzare' realta' colpite da calamita' di vario genere, Bruxelles ha aperto una infrazione nei confronti del nostro Paese poiche' secondo la Commissione preposta gli aiuti potevano si' essere concessi ma soltanto dopo aver informato l'Unione europea sull'emanazione della legge di riferimento. "Prendo questo impegno - ha affermato Renzi parlando ad una platea fatta di esponenti politici, sindacali e imprenditoriali - sapendo che e' una vicenda seria. Purtroppo sappiamo come e' andata, sarebbe stato meglio gestirla in modo diverso. Adesso cercheremo di metterci una pezza nelle modalita' e nelle forze che siamo in grado di utilizzare".
"Nel Mezzogiorno manca parte della ripresa e noi abbiamo fatto un masterplan diviso in 15 territori tra cui regioni e citta' metropolitane come Bari, Catania, Taranto e Reggio Calabria".
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