Il terremoto non cambiera' volto al territorio: tutto tornera' "dov'era e com'era prima", riattivando l'economia e il lavoro con un sostegno immediato alle aziende, in piena trasparenza, sulla base del modello Expo, con imprese certificate. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il commissario del governo, Vasco Errani, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, fissano i punti fermi e forniscono prudenziale stima dei danni, che dovrebbero ammontare "come minimo" a 4 miliardi di euro. Si tratta di un'analisi, ha precisato Renzi, che "va verificata punto punto.
Il terremoto ha colpito non solo luoghi dove ci sono state vittime ma ha creato lesioni importanti in altre zone".
Le persone assistite sono circa 3mila, di cui 2.500 ancora in tenda, anche se questo fine settimana le "tendopoli" cominceranno a essere smantellate e gli sfollati troveranno una sistemazione piu' comoda; per le casette in legno, come ha ribadito Curcio, "ci vorranno sette mesi al massimo".
"Il nostro obiettivo, per le prime e le seconde case e per gli esercizi commerciali, e' riportare tutto a come era prima e piu' bello di prima", e' il messaggio del premier ai cittadini di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto e delle varie frazioni distrutte, "senza show e senza effetti speciali".
In questa fase bisognera' pero' evitare che le aziende si spengano e la popolazione sia costretta a stabilirsi altrove. Errani, a tale proposito, ha annunciato "un sostegno immediato, una sorta di prestito d'onore", di una "cifra minima" che rappresenta pero' un aiuto dallo Stato, "poi ci saranno le politiche sul turismo, sulla filiera agroalimentare e sull'attrazione di nuovi investimenti".
Quanto alla ricostruzione, parole chiave dovranno essere "legalita' e trasparenza", tutte le imprese che lavoreranno sul terremoto, per edifici pubblici o privati, dovranno essere iscritte a liste di merito e ci saranno i controlli dell'Anac. Non oltre il 3 ottobre arrivera' il decreto che conterra' anche i criteri per i risarcimenti, ha anticipato Errani, con "un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto. Non ci troveremo a discutere ogni anno le quote, riconosceremo tutti i danni che saranno verificati". Mentre, sul piano della prevenzione, la prossima settimana sara' formalizzata la struttura di missione di Casa Italia, guidata dal rettore del Politecnico, Giovanni Azzone. Gli interventi di manutenzione anti-sismica saranno fuori dai limiti alla contabilita' pubblica, ha ribadito Renzi, "perche' non e' possibile che ci si preoccupi della stabilita' delle tecnocrazie e non di quella degli edifici" e "la legge di Stabilita' 2017 conterra' un grande incoraggiamento per gli amministratori locali". In Consiglio dei ministri invece la determinazione del cratere. L'impostazione e' condivisa dai governatori delle Regioni coinvolte, come ha spiegato la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, dopo l'incontro a Palazzo Chigi. Alle opposizioni, che manifestano una disponibilita' di massima, il premier ha chiesto sul terremoto una moratoria. Fuori dal coro la Lega, che con Salvini dice: "Da Renzi ancora chiacchiere". "
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