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Pubblicato il 28/11/2015 21:09

Salvataggio banche, "Non c'era una soluzione migliore"

Parla Roberto Nicastro, presidente delle quattro 'good bank' risultanti dall'operazione

 "Non c'era una soluzione migliore" di quella trovata per il salvataggio delle quattro banche commissariate: Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Ne e' convinto Roberto Nicastro, presidente delle quattro 'good bank' risultanti dall'operazione che ha coinvolto Tesoro, Bankitalia ed Unione Europea.

Di fronte al dissesto delle banche secondo Nicastro "non c'era una soluzione migliore di quella trovata, perche' permette di garantire risparmi e imprese": con la risoluzione "sono stati protetti un milione di depositanti, tutti gli obbligazionisti senior e 200.000 Pmi" in "4 territori fra i piu' vitali per la ripresa dell'economia italiana. In gran prevalenza il costo dell'operazione e' stato sostenuto dalle altre banche del paese, a differenza di altri paesi in cui sono stati chiamati in gioco principalmente i contribuenti".

"Il decreto - dice ancora Nicastro - per noi e' l'antefatto, la base da cui iniziamo ad operare, ora stiamo lavorando pancia a terra da una settimana", "abbiamo messo in piedi la squadra, una task force e un piano di azione. Lunedi' ci sara' il kick-off dell'attivita' operativa con una riunione della taskforce di circa 70 persone delle 4 banche". Un'attivita' che passa attraverso "10 cantieri di lavoro, dalla garanzia dell'operativita', alla governance, dalla chiusura dei bilanci, al pagamento degli stipendi, alla creazione della bad bank". Gli obiettivi che ci sono stati affidati sono due: "rimettere a pieno regime il motore delle banche in rapporto ai 4 territori, un rapporto che era stato messo in crisi dalle crisi aziendali" e "procedere alla cessione in tempi rapidi delle good bank, come condizione imprescindibile posta dalla Ue per la luce verde ". Su questo fronte "vogliamo accelerare per arrivare il prima possibile all'identificazione dell'advisor", ma ora "e' ancora troppo presto" per fissare i tempi di chiusura del processo, perche' "vanno censite prima una serie di attivita'". Di sicuro, "abbiamo asset che adesso si presentano senza sofferenze. Andremo a vedere l'interesse del mercato". Resta pero' aperto il fronte degli obbligazionisti subordinati che hanno visto andare in fumo il loro investimento a seguito del dl di salvataggio: "si tratta di circa 10.000 clienti", chiarisce Nicastro, di cui "comprendiamo il loro stato d'animo, sono clienti importanti delle Nuove Banche. Ci muoviamo tra tonnellate di vincoli anche UE, ma faremo quanto possibile per essere loro vicini". E' un tema, spiega, su cui "c'e' molto lavoro da fare e diverse azioni di responsabilita' sono state gia' avviate e ben incardinate dalle Amministrazioni Straordinarie. Una volta avviato il processo di cessione, esso sara' un tema oggetto di attenzione", perche', sottolinea, "E' necessario che per dissesti di questo tipo le responsabilita' vadano accertate con energia e accuratezza". "Non posso certo sostituirmi o aggiungermi ai commissari ed a Bankitalia che hanno ben operato" in questi anni, ma "non appena le banche avranno recuperato la loro solidita', guardare alle azioni di responsabilita' e' un tema che sara' alla nostra attenzione". Nicastro trova modo anche di "esprimere un ringraziamento ai colleghi che da lunedi' mattina sono inseriti in un contesto completamente diverso, anche di fronte alle preoccupazioni dei clienti ed alle opportunita' di rilanciare l'attivita' di finanziamento. Le nostre persone si sono fatte in quattro con una risposta che e' davvero confortante per noi e per la clientela".

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