gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » PRIMO PIANO » SALVATORE IMMORDINO GUIDA LA NUOVA CARICHIETI
Pubblicato il 24/11/2015 05:05

Salvatore Immordino guida la nuova Carichieti

Il presidente è inveceRoberto Nicastro

La Nuova Cassa di risparmio di Ferrara ha un capitale sociale di 191 milioni di euro; la Nuova Banca delle Marche ha un capitale sociale di 1,0141 miliardi; la Nuova Banca dell'Etruria di 442 milioni di euro e la Nuova cassa di risparmio di Chiedi di 141 milioni di euro. Tutti sono ripartiti in 10 milioni di azioni. È quanto prevede una delle misure inserite nel decreto Banche, emanato ieri dal Cdm e che è entrato in vigore a mezzanotte di ieri, come recita il primo comma del primo articolo. "Sono costituite - si legge - con effetto dalle ore 00,00 del giorno della pubblicazione del presente decreto legge, quattro società per azioni, denominate Nuova Cassa di risparmio di Ferrara Spa, Nuova Banca delle Marche Spa, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio Spa, Nuova cassa di risparmio di Chieti Spa".

Il decreto, per salvare le quattro banche, ha di fatto creato quattro banche-ponte, che hanno aperto questa mattina al posto delle vecchie banche in rosso, spostando la sede in Bankitalia. Il presidente unico di tutte e quattro è Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit. Tutti i crediti deteriorati dei quattro istituti sono invece stati separati (dopo essere stati svalutati in 1,5 miliardi) e messi in una bad bank, priva di licenza bancaria. Da lì saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio.

A pagare l'operazione non sono né lo Stato né i contribuenti (viene escluso per queste quattro banche il 'bail in' che scatta a gennaio e prevederebbe l'aggressione in ultima istanza dei conti correnti sopra i 100mila euro). L'onere del salvataggio è posto a carico del sistema bancario italiano che è chiamato a un immissione "extra" e anticipata di risorse nel Fondo di Risoluzione. Servono circa 1,7 miliardi a copertura delle perdite delle banche originarie; circa 1,8 miliardi per ricapitalizzare le nuove banche; circa 140 milioni per la bad bank del capitale minimo necessario a operare. In totale si parla di circa 3,6 miliardi. A pagare prima di tutto saranno le tre grandi banche italiane: Unicredit, Intesa Sanpaolo, e Ubi Banca e quindi le altre 208 banche del sistema non Bcc. Intesa San Paolo ha già reso noto che il suo contributo al salvataggio delle quattro banche ammonta a circa 1,7 miliardi di euro, quanto a partecipazione pro-quota tra finanziamenti e oneri. Le banche potranno recuperare i crediti, ad esempio al momento della vendita delle banche salvate da parte di terzi.

Il decreto prevede inoltre la deducibilità immediata dal reddito imponibile delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela. Una misura che per l'Abi "potrà contribuire in maniera sostanziale a sostenere l'intero sistema economico italiano, favorire il risanamento delle imprese in crisi, migliorare la gestione dei crediti deteriorati presenti nei bilanci delle banche italiane e incrementare il mercato del credito".

Roberto Bertola e' l'amministratore delegato della Nuova Banca Etruria spa, secondo il provvedimento della Banca d'Italia. Bertola affianca nel cda il presidente, Roberto Nicastro, e la consigliera Maria Pierdicchi che sono stati inseriti in tutti e quattro i cda delle banche-ponte predisposte con l'operazione di salvataggio delle quattro banche del centro Italia. Roberto Bertola, ex UniCredit, e' stato a lungo alla guida del Banco di Sicilia. Da notare che la procedura di risoluzione ha comportato anche l'abbandono della natura di popolare che la 'vecchia' Etruria e Lazio avrebbe comunque dovuto realizzare per rispondere al decreto sulle popolari del gennaio scorso. 

Dai provvedimenti emanati dalla Banca d'Italia emerge poi che l'amministratore delegato della Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara sara' l'ex commissario straordinario Giovanni Capitanio mentre per la Nuova Cassa di risparmio di Chieti e' stato nominato Salvatore Immordino anche in questo caso gia' commissario straordinario del 'vecchio' istituto fino a venerdi' scorso. Dalle nomine della Banca d'Italia emerge quindi che solo nel caso della Nuova Banca Marche, con la promozione del direttore generale Goffi ad amministratore delegato della banca-ponte, sia stato valorizzato il management antecedente al commissariamento. Nel caso della banca con sede a Jesi, infatti, la discontinuita' rispetto alla vecchia e criticata gestione era gia' avvenuta prima del commissariamento


© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 1