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Pubblicato il 28/01/2013 20:08

Sondaggio Tecné per Sky, le previsioni per l'Abruzzo

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Il quadro del Senato. Mancherebbe la maggioranza per il centrosinistra per un voto

 

Centrosinistra vittorioso al Senato in tutte le regioni tranne Veneto e Sicilia, ma non in grado di avere da solo la maggioranza a Palazzo Madama. E' quanto emerge dalla rilevazione settimanale che Sky TG24 ha commissionato all'Istituto Tecnè per monitorare le intenzioni di voto dell'opinione pubblica nel corso della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

I dati vanno comunque ricalibrati in base ai senatori eletti all'estero e ai senatori a vita. Ad ogni modo le rilevazioni assegnano alla coalizione guidata da Pier Luigi Bersani il 35,4%, pari a 157 senatori. Appena uno in meno di quanti ne sono richiesti per avere la maggioranza. Il centrodestra è al 28% (83 senatori), la lista Monti al 14,6% (36 senatori), l'M5s al 13,4% (29 senatori), Rivoluzione civile al 4,8% (nessun senatore) con gli incerti al 37,6% e 4 senatori assegnati ad altre formazioni minori.

Per quanto riguarda l'Abruzzo, questa sarebbe la ripartizione in base alle coalizioni:

 

Centrosinistra. 38,5. 4 seggi

Centrodestra 27,3. 2 seggi

Scelta civica Monti 16,4. 1 seggio

Movimento 5 stelle 9,2.

Rivoluzione civile 6,2

altri 2,4

Di conseguenza dovrebbero entrare a Palazzo Madama Stefania Pezzopane, Franco Marini e Anna Paola Concia per il Partito Democratico, con Roberto Natale eletto nelle fila del Sel che potrebbe però rinunciare a favore della candidata Suriani. Nel centrodestra invece i due seggi dovrebbero andare a Gaetano Quagliariello (dopo la rinuncia del capolista eventuale del candidato Silvio Berlusconi) e a un altro esponente, da stabilire in base ai rapporti di forza dei vari partiti. Infatti, se da un lato potrebbe scattare il secondo senatore per il Pdl, gli altri partiti, come ad esempio La Destra, potrebbero piazzare il proprio capolista (l'assessore Morra) qualora superassero il quorum. Per il polo di Monti entrerebbe invece Nicoletta Verì. 

In base al sondaggio, realizzato dal 21 al 25 gennaio, le regioni più incerte sono il Friuli-Venezia Giulia (centrosinistra 33,1, centrodestra 31%), la Lombardia (centrosinistra 32,9%, centrodestra 31,4%) e la Sicilia (centrodestra 28,1%, centrosinistra 27,6%). Netto invece il vantaggio del centrodestra (37,3%) in Veneto dove in centrosinistra si fermerebbe al 28,3%.

 

Quanto alla Camera la simulazione assegna la vittoria alla coalizione di centrosinistra che conquisterebbe il premio di maggioranza grazie al 34,9% dei consensi (340 seggi), contro il 27,9% del centrodestra (126 seggi), il 14,5% della coalizione guidata da Monti (65 seggi), il 14,2% dell'M5s (64 seggi) e il 4,8% di Rivoluzione civile (22 seggi).

Sempre alla Camera il Pd sarebbe saldamente il primo partito con il 30,2% (234 seggi), seguito dal Pdl col 19,1% (94 seggi). La terza forza a Montecitorio sarebbe l'M5s con il 14,2% (63 deputati), poi la lista Monti con il 9,9% (44 seggi), la Lega Nord col 5,2% (26 seggi), Rivoluzione civile col 4,8% (22 seggi), Sel 3,8% (37 seggi), l'Udc col 3,7% (17 seggi). Ultima La Destra con l'1,2% (6 seggi). Senza rappresentanti tutti gli altri.

 

Dalle simulazioni emerge che la frontiera elettorale è rappresentata dalla Lombardia e dalla Sicilia, che al Senato assegnano 41 seggi a chi vince. Per avere una maggioranza ampia il centrosinistra dovrebbe vincere, oltre che in Lombardia, anche in Sicilia e in questo caso il risultato nel Friuli-Venezia Giulia sarebbe indifferente.

 

 

 

 

 

 

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