Una flessibilita' nell'orario di 45 minuti sia in entrata sia in uscita, uso del telefono personale limitato alle sole urgenze, pausa caffe' di 10 minuti e obbligo di lavoro in 36 ore settimanali: sono queste le disposizioni contenute nella circolare fatta girare in questi giorni dal Comune di Sulmona per fronteggiare il fenomeno dell'assenteismo, reso noto ieri dalla Guardia di Finanza dopo un'indagine durata sette mesi in cui risulta coinvolta quasi la meta', circa una cinquantina, dei 135 dipendenti comunali, con le accuse di truffa e false attestazioni. I dipendenti si allontanavano dal posto di lavoro, in alcuni casi anche piu' volte al giorno, senza giustificazione, in altri, subito dopo aver registrato la loro presenza con il badge. Il tutto per fare attivita' piu' svariate: qualcuno andava in casa per consumare il pasto o sbrigare faccende personali, altri facevano la spesa o lo shopping, qualcuno raggiungeva il bar altri ancora avevano incontri galanti. Oltre alle normative nazionali, che fanno riferimento al contratto collettivo nazionale dei dipendenti pubblici, il sindaco Annamaria Casini e l'assessore al personale Cristian La Civita hanno deciso di aggiungere anche delle regole interne che i dipendenti comunali dovranno rispettare. Altra prescrizione riguarda l'uso strettamente personale del badge che attesta la presenza in servizio e qualsiasi movimento del dipendente che dovra' essere sempre autorizzato dal dirigente. Una particolare attenzione dell'amministrazione comunale anche sul diritto dei dipendenti ai buoni pasto, uno dei punti piu' importanti sul quale la Guardia di Finanza ha puntato il mirino nell'inchiesta. "Il buono pasto e' corrisposto ai dipendenti che prestino attivita' lavorativa al mattino con prosecuzione nelle ore pomeridiane, con una pausa non superiore a due ore e non inferiore a trenta minuti - si legge nella circolare - poiche' nel Comune di Sulmona sono previsti due rientri pomeridiani, il lunedi' e il giovedi', in detti giorni e' riconosciuto il buono pasto ai dipendenti aventi diritto. Tutti gli altri casi dovranno essere autorizzati dal dirigente di riferimento"
"E' ancora prematuro affermare quale sia la portata del fenomeno. Stiamo esaminando le posizioni di tutti i dipendenti attenzionati e solo tra qualche settimana, dopo aver valutato attentamente ogni singolo caso, potremo dire se ci sono state violazioni e quali e quanti dipendenti le hanno compiute". All'indomani della bufera che si e' scatenata sui presunti casi di assenteismo nel Comune di Sulmona, il procuratore del tribunale di Sulmona, Giuseppe Bellelli, getta acqua sul fuoco affermando che "l'inchiesta non e' chiusa" e che "e' ancora presto per fare delle conclusioni".
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