Ricerca e innovazione, formazione qualificata, servizi digitali, sinergie e poli di aggregazione imprenditoriale queste le richieste per il rilancio della Val Vibrata. Oltre duecento imprese, una qualificata rappresentanza ha portato la propria testimonianza raccontando cosa fa e cosa si dovrebbe fare con i finanziamenti che arriveranno mentre il direttore del Centro, Mauro Tedeschini, rilanciava informazioni e poneva sul tappeto, soprattutto ai rappresentanti istituzionali, le questioni ancora aperte.
Oltre a Di Sabatino e Lolli l'assessore Dino Pepe: "Questa storia mi coinvolge emotivamente oltre che istituzionalmente ma al di la' di questo aspetto personale la Regione, nel suo complesso, sta mostrando con i fatti quanto crede in questa opportunita' e adesso ci sono gli strumenti per ripercorrere la storia di successo di questa vallata". Tanti i sindaci rappresentati dal presidente dell'Unione Val Vibrata Leandro Pollastrelli. La Val Vibrata insieme al Piceno e' stata riconosciuta "area di crisi complessa" non solo per i numeri, pure drammatici, sulla perdita di posti di lavoro e sulla chiusura delle aziende, ma perche' il ministero per lo Sviluppo, analisi alla mano, ritiene che sia un'area "ancora molto vitale dove ci sono imprese e imprenditori che stanno lavorando bene" come ha sottolineato il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli che ha spiegato nel dettaglio le opportunita': finanziamenti in conto capitale, credito agevolato, partecipazioni al rischio d'impresa. A gestire la "partita" per conto del governo sara' Invitalia che nei prossimi giorni incontrera' associazioni di categoria e istituzioni di ricerca seguendo un modello collaudato gia' seguito per altre aree di crisi. "Non soldi a pioggia - ha specificato Di Sabatino - perche' l'obiettivo e' stimolare la crescita complessiva del tessuto imprenditoriale".
I finanziamenti sono quelli che arriveranno dalla Legge 181 - rifinanziata dopo decenni dal governo Renzi - che verranno gestiti da Invitalia sotto la vigilanza di un Gruppo di coordinamento nominato dal Mise; poi ci sono quelli che arriveranno dalla Regione derivanti da risorse comunitarie di gestione diretta delle regioni (Fesr ed Fse essenzialmente con premialita' per le aree di crisi).
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