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Pubblicato il 23/09/2015 21:09

Tercas, rinviati a giudizio ex dg e altri 13

Processo in vista per Antonio Di Matteo, il direttore generale di Banca Tercas dal 2005 al 2011 accusato di avere utilizzato il patrimonio e le potenzialita' finanziarie dell'istituto di credito teramano (cosiddetta 'banca parallela') ad esclusivo vantaggio proprio e di alcuni imprenditori amici. Lo ha deciso il gup Giulia Proto che, accogliendo le richieste del pm Maria Francesca Loy, ha rinviato a giudizio anche altre 13 persone, tra cui Francescantonio Di Stefano, Raffaele Di Mario, Gianpiero Samori' e Vittorio Casale. Assoluzione, per non aver commesso il fatto, al termine del giudizio con rito abbreviato, per Antonio Sarni, imprenditore nel settore della ristorazione, per il quale la procura aveva chiesto due anni di reclusione. E proscioglimento da ogni responsabilita' amministrativa, perche' il fatto non sussiste, della stessa Banca Tercas.

Associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalita', ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d'Italia, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta della societa' Gepafim Holding e riciclaggio sono i reati contestati, a seconda delle singole posizioni, dal pm. Le indagini sulla Cassa di Risparmio di Teramo erano partite nella capitale perche' a Roma erano stati avviati i procedimenti legati al fallimento del gruppo Dimafin di Di Mario e perche' e' romana la competenza a indagare sul reato di ostacolo all'attivita' di vigilanza di Bankitalia. Secondo l'ipotesi accusatoria, che il gup ha sposato in pieno rinviando tutti a giudizio per il 13 gennaio 2016 davanti alla nona sezione penale del tribunale, un gruppo di imprenditori avrebbe ottenuto "ingenti finanziamenti con modalita' non rispettose dei protocolli istruttori adottati dalla Banca nei confronti di tutti gli altri clienti e che, oggi - si legge nel capo di imputazione - all'esito del commissariamento, sono stati qualificati tutti come crediti di difficile recupero (ovvero 'ad incaglio e/o sofferenza') per un importo complessivo di 200 milioni di euro".

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