"Il 15 dicembre si terra' un incontro con tutti gli enti di ricerca e universita' che a livello italiano stanno collaborando ai piani integrati per la sicurezza, solo per quanto riguarda le attivita' petrolifere. Pochi giorni dopo pubblicheremoss i risultati, che riguarderanno sia la sicurezza dei lavoratori, sia la sicurezza degli impianti e sia la sicurezza ambientale". Lo ha annunciato Franco Terlizzese, direttore generale per la sicurezza del ministero dello Sviluppo economico, a Pescara, a margine dell'incontro "L'Abruzzo e gli idrocarburi: realta' e prospettive", organizzato da Assomineraria e Confindustria Chieti - Pescara. "L'Italia, quanto ad inquinamento di idrocarburi in mare e' a un livello virtuoso, almeno sotto il mio incarico dal 2007 al 2014 - ha proseguito Terlizzese - non bisogna pero' abbassare la guardia e bisogna dire che nonostante i dati positivi sui livelli di monitoraggio e la qualita' della sicurezza, si registra forte preoccupazione da parte dei cittadini italiani e questo ha bloccato molte attivita' anche quando a sicurezza stiamo a posto".
"Esistono due approcci alla discussione in merito all'estrazione di idrocarburi e a progetti come quello di Ombrina: il primo approccio, quello scientifico, dimostra che le attivita' estrattive sono un'opportunita' per le Regioni, mentre il secondo, quello ideologico, si oppone a tutto e a tutti". Cosi' Agostino Ballone, presidente di Confindustria Abruzzo, questo pomeriggio a PESCARA, a margine dell'incontro "L'Abruzzo e gli idrocarburi: realta' e prospettive", organizzato da Assomineraria e Confindustria Chieti-Pescara. "I livelli di sicurezza sono ormai assoluti e oggi chi usa questi argomenti come uno spauracchio ha in mano un'arma spuntata - ha aggiunto Ballone -. Allo stesso modo chi parla di impatto sul turismo e' smentito dall'esempio di una realta' avanzata e civile come l'Emilia Romagna, dove il turismo va a gonfie vele e allo stesso tempo si estrae petrolio".
"Dicembre non sara' un mese neutro". E' quanto afferma alla platea di Confindustria Chieti-Pescara e Assomineraria il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, intervenendo al convegno 'L'Abruzzo e gli idrocarburi: realta' e prospettive', riferendosi alla vicenda delle perforazioni petrolifere sull'Adriatico e gli ultimi sviluppi dopo i suoi colloqui con il governo. D'Alfonso agli imprenditori petroliferi ha riferito che "dicembre vedra' dei cambiamenti normativi", in relazione alle regole con le quali vengono dati i permessi di estrazione. Per il presidente abruzzese va superata "quell'astuzia" che le imprese del petrolio hanno infilato nello Sblocca-Italia. "Perche' in Abruzzo non c'e' una ideologia impazzita, ma un movimento consistente contro le trivelle a mare che ha raggiunto persino la Cei. Noi - ha concluso D'Alfonso - abbiamo difeso il territorio, perche' ci siamo anche sentiti spodestati della nostra capacita' di decisione e della democrazia. Sappiamo che le norme sono figlie di interessi ma nel recente passato c'e' stata una forzatura che ha sequestrato l'autonomia decisionale delle Regioni".
"Nonostante l'Abruzzo sia la Regione piu' amica delle imprese, da buona amica deve anche sapere dire dei no e compiere delle scelte mirate ad una riflessione aggiuntiva su cio' che e' compatibile e possibile, considerando l'importanza di comparti come il turismo e l'agricoltura". Cosi' il consigliere regionale Camillo D'Alessandro questo pomeriggio a Pescara, a margine dell'incontro 'L'Abruzzo e gli idrocarburi: realta' e prospettive', organizzato da Assomineraria e Confindustria Chieti-Pescara. "La Regione - ha concluso - deve contemperare l'interesse delle aziende a perseguire il proprio profitto, ma anche la prospettiva richiesta dai cittadini e se c'e' stata una scelta ideologica sulle estrazioni di petrolio in Abruzzo, e' stata quella che ha prodotto la rottura tra le aziende petrolifere e il territorio, ovvero la riduzione del limite minimo della distanza dalla costa, da 12 a 6 miglia, per le attivita' estrattive, avvenuta nel passaggio tra i governi Monti e Letta"
L'iter del progetto Ombrina, per la ricerca di idrocarburi a largo delle coste abruzzesi, partito 7 anni fa "e' un iter che deve essere concluso. Ora siamo agli aspetti tecnici-formali". Lo ha detto il direttore generale per le Risorse minerarie ed energetiche del ministero dello Sviluppo Economico, Franco Terlizzese a margine di un incontro a Pescara su 'L'Abruzzo e gli idrocarburi: realta' e prospettive' organizzato da Assomineraria e Confindustria Chieti Pescara. In merito alla discussione sulla distanza delle 12 miglia che la Regione Abruzzo aveva introdotto con una legge poi impugnata dalla Presidenza del Consiglio, Terlizzese ha spiegato che in caso di incidente a 12 miglia l'area interessata sarebbe piu' vasta, con le 6 miglia piu' ristretta come cono di mare interessato. E sullo strumento del referendum: "Sono favorevole ai referendum da sempre". Poi, ha aggiunto sulla opportunita' di ricerca nelle nostre acque: "Da cattolico c'e' da chiedersi se sia giusto andare a inquinare il Mar Caspio, dove i controlli non sono quelli previsti dall'Unione Europea, e perche' invece non utilizzare le nostre risorse". Quindi un interrogativo sul 'modello' Basilicata: "La Regione - ha detto Terlizzese - ha ricevuto un miliardo di royalties i cui effetti si dovrebbero vedere sulla popolazione".
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