gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » PRIMO PIANO » UBI VA AVANTI SU GOOD BANK
Pubblicato il 04/10/2016 21:09

Ubi va avanti su Good Bank

Gli uffici tecnici di Ubi Banca continuano a lavorare all'ipotesi di un'integrazione con le Good Bank. Dopo il vertice di ieri al ministero dell'Economia, stamani si e' riunito il consiglio di gestione della Banca lombarda. La trattativa con la Bce continua, anche se, viene sottolineato, i margini sono stretti. Insomma, nessun passo indietro, anche se e' difficile poter parlare di passi avanti. L'incontro a Roma e' servito prima di tutto a fare il punto della situazione sulla vendita delle good bank - Banca Etruria, Cassa Marche, Cassa di Chieti e CariFerrara - ma l'auspicio di chi si occupa del dossier e' che abbia anche contribuito ad alzare il livello del negoziato. Se, finora, il confronto e' stato principalmente fra Ubi (interessata a Banca Etruria, Cassa Marche e Cassa di Chieti) e Francoforte, adesso puo' crescere il peso del Tesoro, magari con l'intermediazione di Bankitalia. A quel punto, la contrattazione con l'Eurotower avrebbe come sfondo l'intero parterre di fusioni in ballo in Italia, uno scenario che potrebbe suggerire all'autorita' di controllo - che e' stata fra le prime ad auspicare integrazione fra istituti - una minore rigidita'. Nella vicenda Ubi-Good Bank, lo stallo e' legato all'arroccamento delle due parti, con la Banca lombarda che chiede alla Vigilanza il riconoscimento contabile di 1,1 miliardi di badwill, oltre al pieno utilizzo dei crediti fiscali delle 'nuove banche' e alla possibilita' di applicare loro il suo modello avanzato di valutazione dei portafogli di crediti. Opzioni che, nel complesso, potrebbero valere qualche centinaio di milioni di euro. Ci sono poi i nodi costituiti dall'aumento di capitale, con Ubi che non vorrebbe superare i 3-400 milioni di euro, e dai 3,4 miliardi di crediti deteriorati delle quattro good bank. Per questi ultimi, si guarda al Fondo Atlante, ma la questione e' tutta da definire. E' visto "con prudenza" anche un possibile ruolo dello schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi perche', viene spiegato da diverse fonti, "e' opportuno prima capire l'accordo e poi ragionare su nuovi esborsi". Il direttore generale di Banca d'Italia, Salvatore Rossi, ha comunque assicurato che per le Good Bank "ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione". Certo, ha riconosciuto Rossi, si tratta di "una partita complessa" che puo' incidere sulla "stabilita' finanziaria del Paese".

Per questo Bankitalia e' "attenta a che non vengano ventilate ipotesi di contagio finanziario". Resta il 'giallo' dei tempi. La vendita delle quattro Good Bank doveva chiudersi entro il 30 settembre. L'Ue ha concesso una proroga, ma la durata e' 'top secret'.

Anche il portavoce della commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, non ha voluto rivelarla, ma ha comunque assicurato che c'e' uno "stretto e costruttivo contatto con le autorita' italiane".

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 1