Il progetto della piattaforma petrolifera 'Ombrina mare', in Adriatico a largo delle coste abruzzesi, viaggia verso l'approvazione. Alla fine la Conferenza dei servizi al ministero dello Sviluppo economico si e' conclusa lasciando questa, come possibilita' piu' concreta. Lo stesso dicastero fa intendere che ''l'istruttoria'' non è ancora conclusa provando cosi' a fare chiarezza. In molti, infatti, tra associazioni e ambientalisti, vedono nella chiusura della Conferenza dei servizi un via libera di fatto alle estrazioni, senza che gli enti locali abbiano potuto muovere le proprie osservazioni.
''Non ci saranno altre conferenze, loro aspettano le contestazioni di merito; poi ci sara' una decisione'', rileva il vicepresidente dell'Abruzzo Giovanni Lolli che annuncia, alla fine di una lunga mattinata, la decisione di pensare a fare ricorso sia sul procedimento seguito nei lavori della stessa Conferenza che su un eventuale approvazione del progetto da parte del ministero.
Il legale di alcuni Comuni della costa teatina, Claudio Di Tonno, rimarca l'impossibilita' di poter procedere nei lavori della Conferenza dei servizi pur ricordando che per ora c'e' ''un nulla di fatto: il ministero decidera' in seguito; in questa fase non e' chiamato ad esprimere alcunche'''.
"E' un giorno nero per l'Abruzzo e l'Adriatico, ovviamente non ci arrendiamo perche' pensiamo sia un vero e proprio sopruso, con l'impegno di tutti i cittadini vedremo di ribaltare il risultato presentando esposti e ricorsi in tutte le sedi, dalla Giustizia penale a quella amministrativa passando per la Commissione Europea", cosi' il Coordinamento No Ombrina sull'esito della Conferenza dei Servizi. ''Sara' interessante leggere il verbale per scoprire chi e con quali argomenti ha superato le innumerevoli criticita' del procedimento e le norme di salvaguardia vigenti del parco marino. Ovviamente metteremo sotto la lente di ingrandimento il comportamento dei singoli funzionari che hanno partecipato all'iter. Con i ricorsi e con la continua azione dei cittadini vedremo di affondare Ombrina prima che compaia all'orizzonte del nostro mare''.
''La battaglia continuera' in tutte le sedi. L'approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico della piattaforma petrolifera con annessa nave di prima raffinazione "Ombrina Mare 2" a poche miglia dalla costa teatina in Abruzzo'' per il Wwf e' il segno del totale scollamento tra il Governo nazionale e il territorio. "Il Governo nazionale, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, ha colpevolmente ignorato la volonta' di una intera regione - dichiara Dante Caserta, Vicepresidente del Wwf Italia - Nonostante questo atteggiamento di chiusura, la battaglia contro Ombrina Mare 2 non e' certamente finita per il Wwf: la procedura e le modalita' seguite dalla Conferenza di servizi convocata dal Ministero offrono ulteriori motivi di ricorso davanti alla giustizia italiana ed europea. Il Wwf ha gia' impugnato il decreto di autorizzazione sulla Valutazione di Impatto Ambientale e non lascera' nulla di intentato per fermare questo vero scempio ai danni del Mare Adriatico e del rispetto della volonta' dei cittadini''.
"L'ok del ministero dello Sviluppo economico" al progetto Ombrina "certifica senza ombra dubbio le pesanti responsabilita' di questo governo regionale che ha palesato in modo chiaro la mancanza di autorevolezza e volonta' politica per opporsi realmente al progetto che macchiera' la costa dei trabocchi". E' quanto dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Febbo e Sospiri commentando l'esito della Conferenze dei Servizi che si e' svolta oggi a Roma "Nei giorni scorsi inoltre - proseguono Febbo e Sospiri - avevamo sottolineato come l'istituzione del Parco marino, approvata giovedi' scorso in Consiglio regionale, fosse solo una pezza a colori, tra l'altro fatta male, che mai avrebbe impedito la realizzazione di Ombrina. Quella ufficializzata oggi e' una sconfitta pesante per tutto l'Abruzzo, non solo per D'Alfonso e i suoi"
''E' vergognoso scaricare su un semplice dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, la responsabilita' di dare parere favorevole ad un progetto importante come quello di Ombrina 2'', lo afferma l'on. Fabrizio Di Stefano dopo la conferenza dei servizi svoltasi questa mattina a Roma, in cui un funzionario ha dato parere favorevole al contestatissimo progetto Ombrina Mare. Secondo il deputato abruzzese il presidente della Regione Luciano D'Alfonso dovrebbe dimettersi per protesta. ''D'Alfonso si reca anche ad inaugurare un metro di asfalto nuovo ma si guarda bene dall'andare a Roma a tutelare e difendere gli interessi dell'Abruzzo - dice Di Stefano - Si sta distinguendo come il personaggio dell'effimero, che davanti ai fatti concreti viene sempre meno. Ricordo che io dissi che il Centro Oli non si sarebbe fatto e infatti con il Governo Berlusconi siamo riusciti a bloccare quel progetto con una sinergia nell'interesse dell'Abruzzo e degli abruzzesi, coerentemente a quanto avevo annunciato. D'Alfonso invece confidava in Renzi per bloccare il progetto Ombrina e il Ministero lo ha autorizzato. Un Presidente serio, dopo le promesse non mantenute della campagna elettorale, si dimetterebbe anche per protesta contro il Governo. A questo punto - conclude Di Stefano -, anche il Parco Marino non serve a nulla. La sua istituzione sarebbe solamente un ennesimo carrozzone per il centrosinistra''
''Fatto grave e inaudito: agli enti locali e' stato di fatto impedito di portare le loro conclusioni, sono stati defraudati del diritto di poter esprimere il diritto di determinare del loro destino. Diciamo che c'e' stato come dire un atteggiamento autoritario: e mi pare che sia la prima volta che lo sento in una conferenza dei servizi''. E' molto duro il commento del sottosegretario all'ambiente della Regione Abruzzo Mario Mazzocca. Sui risultati della conferenza dei servivi per Ombrina al Mise Mazzocca spiega subito che ''faremo subito ricorso al Tar. noi avevamo chiesto la sospensione del procedimento, mentre la soluzione trovata oggi di fatto, pur senza decidere, apre la porta formalmente al decreto del Governo. Per noi c'e' anche un profilo procedurale non legittimo: potrebbero essere state infrante alcune leggi, quindi ci sono profili di altra natura. La cosa positiva e' il fronte compatto degli anti locali: a brevissimo riuniremo tutti per decidere come fare'', conclude Mazzocca
Duro il commento di Maurizio Acerbo, segreteria nazionale Prc-Se, dopo i risultati della Commissione dei Servizi per Ombrina mare al Mise. ''Il comportamento del Ministero e' espressione dell'arroganza e della prepotenza che caratterizza un'esecutivo che ha messo le istituzioni al servizio dei poteri forti come mai era accaduto nella storia repubblicana. Ora la battaglia si sposta sul piano dei ricorsi e degli esposti".
"L'unica legge che avrebbe fermato questo scempio giace in qualche cassetto. Si tratta della legge di iniziativa alle Camere per modificare e in parte abrogare l'articolo 35 del decreto sviluppo, il documento con cui di fatto si autorizzano le trivellazioni nel mare adriatico. Questo lo sappiamo noi, lo sa il Pd e lo sa benissimo anche Sel, ai quali continuiamo a chiedere di fare pressioni ai relativi parlamentari per calendarizzare e votare la legge di iniziativa regionale del M5S". Con queste parole la consigliera del M5S Sara Marcozzi commenta la notizia dell'autorizzazione a procedere arrivata oggi dalla conferenza dei servizi tenutasi a Roma. 'Il governo vuole Ombrina, il PD vuole Ombrina, e oggi e' stato messo in scena l'ennesimo teatrino pietoso: da una parte uno pseudo PD buono, i rappresentanti della Regione e degli enti locali, che chiedevano il ritiro dell'autorizzazione, dall'altra il PD di governo, al Ministero, che invece ha di fatto ribadito che l'autorizzazione verra' data'' E' quanto afferma il deputato M5S pescarese Gianluca Vacca.
'E' pesante e vergognosa la decisione di oggi del Mise su Ombrina Mare''. Lo dice Tommaso Di Febo, coordinatore Sel Abruzzo, che spiega come questa del Ministero dello Sviluppo sia ''una scelta che va contro le volonta' della Regione, dei comuni e soprattutto degli abruzzesi che hanno piu' volte manifestato contro queste scelte perche' trasformano l'Abruzzo in un distretto petrolifero''. ''E' gravissimo il comportamento del ministero dello sviluppo economico che nell'esprimere il parere per Ombrina Mare non ha tenuto minimanente conto sia della legge regionale di divieto di ricerca, estrazione e altre attivita' petrolifere entro le 12 miglia, che quella istitutiva del parco marino dei Trabocchi. Adesso occorre lavorare tutti uniti nel continuare la battaglia contro le trivellazioni, e prepararsi ad avviare tutte le procedure per il ricorso al Tar contro la decisione del Mise di oggi su Ombrina, come pure ad attivare tutti gli strumenti legali per impedire la petrolizzazione dell'Abruzzo'', chiude Sel.
"Per i Comuni non e' una sconfitta - spiega l'assessore Adelchi Sulpizio, delegato dal sindaco di Pescara a seguire la conferenza per l'Amministrazione comunale - venerdi' sindaci e rappresentanti del fronte contrario a Ombrina si rivedranno in Regione per affinare una linea di azione che sia di tutela ambientale contro il progetto e anche amministrativa, perche' si tenga conto della situazione nei fatti mutata con l'istituzione del Parco: due presenze antitetiche per quella fascia di mare e una procedura che potrebbe confermarsi quale pericoloso precedente per lo sfruttamento del nostro patrimonio costiero e di tutto cio' di cui e' ricco. In tali riunione si valuteranno tutte le eventuali azioni legali, anche contro i lavori dell'odierna conferenza di servizi e il Comune di Pescara in tal senso fara' la sua parte"
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