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Pubblicato il 17/08/2016 08:08

A Spoltore Ensemble il concerto dei Radiodervish

 "In Abruzzo ritroviamo quei sapori, quegli odori, quei colori del nostro Mediterraneo. A Spoltore porteremo la nostra musica, le nostre calde sonorita', e porteremo quella storia che piu' ci appartiene, quell'universo palestinese che il mondo ancora oggi ignora, quelle tracce di un'appartenenza che a Gerusalemme ritroviamo in tanti angoli, in tanti oggetti e che, proprio per questo, abbiamo inserito nel nostro nuovo progetto musicale, Cafe' Jerusalem". Cosi' i Radiodervish parlano della loro presenza alla 34esima edizione dello Spoltore Ensemble 2016. Venerdi' sera, 19 agosto, a partire dalle 22, le luci di Largo San Giovanni si accenderanno sul gruppo italiano di world music, formatosi a Bari nel 1997 e composto da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh (di origini palestinesi). La storia dei Radiodervish comincia da lontano: i due componenti del gruppo si conoscono a meta' degli anni ottanta, quando erano entrambi studenti, Nabil Salameh era arrivato in Italia per studiare ingegneria e Michele Lobaccaro ancora liceale e poi studente di filosofia. Nel 1988 fondano il gruppo Al Darawish, una delle prime esperienze di world music in Italia. Il gruppo ottiene un buon successo ed incide due album: Al Darawish (1993) e Radio Dervish (1996). Quest'ultimo contenente il brano 'Rosa di Turi', tratto da una lettera di Gramsci. Quando, nel 1997, il gruppo Al Darawish si scioglie, parte di loro fonda gli X-Darawish, mentre Nabil Salameh e Michele Lobaccaro danno vita ai Radiodervish. Il successo della band e' consolidato negli anni successivi da un'intensa attivita' live, dalla partecipazione a varie trasmissioni televisive nazionali e dall'incontro e collaborazione con vari artisti, quali Franco Battiato, Noa, Stewart Copeland, l'orchestra araba di Nazaret, Zohar Fresco, Rim Banna e Amal Morkus. Nel 2000 Nabil Salameh duetta con Jovanotti in una versione remixata di 'Stella cometa' e nello stesso disco dell'artista italiano canta, questa volta da solo, la stessa canzone in arabo. L'impegno del duo per la pace fa si' che il comune di Melpignano, in provincia di Lecce, conferisca a Nabil Salameh la cittadinanza onoraria insieme alla cantante israeliana Noa, nominandoli ambasciatori di pace nel mondo. A dicembre 2000, su invito dell'ONU e diretti da Nicola Piovani, si esibiscono nel Duomo di Monreale davanti a numerosi capi di Stato. Nel marzo 2001 tengono un concerto acustico a Bari, all'auditorium La Vallisa, una chiesa del X secolo sconsacrata e trasformata in auditorium.

Il concerto, in cui i Radiodervish sono accompagnati da Alessandro Pipino alle tastiere e da Giovanna Buccarella al violoncello, e' organizzato a sostegno dell'attivita' dell'associazione Salaam Ragazzi dell'Olivo con i bambini palestinesi nel campo profughi di al-Fawwar nella Cisgiordania palestinese. Negli anni il gruppo di Nabil Salameh e Michele Lobaccaro da' concerti in tutta Italia, con particolare attenzione alla Puglia, ma anche all'estero: Francia, Spagna, Belgio, Grecia, Israele, Palestina, Libano ed Egitto. Nel 2007 i Radiodervish dirigono l'Orchestra Araba di Nazaret in occasione della sezione dedicata alla musica di 'Salento Negroamaro 2007'. Per quell'occasione i Radiodervish hanno avuto l'intento di proporre al pubblico una prospettiva sul mondo arabo scevra da pregiudizi e distorsioni di immagine che inevitabilmente hanno pesato, e pesano tuttora, sullo sguardo occidentale e sulla percezione che gli stessi arabi hanno di se' stessi. Nel maggio del 2011 I Radiodervish hanno aperto il Festival letterario del Cairo con un concerto al Cairo Opera House, celebrando la primavera politica che ai tempi interessava tutto il mondo arabo. Allo Spoltore Ensemble arriva 'Cafe' Jerusalem', un album dove viene data voce e suono ai ricordi di un mondo che ha vissuto una travolgente trasformazione intorno alla meta' del secolo scorso, nella citta' di Gerusalemme. "Entrando nella dimensione del caffe' mediorientale ci si rivela il carattere multiculturale di una citta' dove tradizione e modernita' si confrontano e dove - hanno spiegato i Radiodervish - grazie alla presenza dei racconti degli Hakawati, i cantastorie che animavano i caffe' di Gerusalemme, si entra facilmente in dimensioni fiabesche e surreali parallele. L'eredita' cultuale palestinese, custodita nei semplici oggetti, negli eventi e nella memoria dei personaggi, viene mostrata a partire dalla scoperta dell'amore verso il diverso e dall'amara consapevolezza delle difficolta' implicite, in quanto inevitabili trasformazioni hanno mutato il percorso storico di quella terra. Gerusalemme ancora oggi continua a essere al centro di un conflitto singolare, ricco di simboli che condizionano la storia e la coscienza del mondo". Canzoni e brani strumentali si alternano in un affresco impressionistico ispirato a un testo ambientato nella citta' eterna concepito da Paola Caridi, scrittrice e giornalista che ha vissuto a Gerusalemme per piu' di dieci anni. Sul palco di Largo San Giovanni saliranno Nabil Salameh, voce, buzuki e percussioni; Michele Lobaccaro, chitarra, basso e cori; Alessandro Pipino, tastiere, fisarmonica e cori; Adolfo La Volpe, oud e chitarra elettrica; Pippo Ark D'Ambrosio, percussioni. L'ingresso per il concerto e' di 5 euro. 

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