"Un'Orchestra Sinfonica, in una regione piccola come l'Abruzzo, non puo' essere considerata dai politici e dai cittadini un mero problema economico contabile. Va valutata invece come una risorsa, un patrimonio e una potenzialita' da sfruttare e finanziare, anche in sinergia con altri settori, per il bene, l'immagine e il vanto della nostra regione". Ad intervenire sulla grave situazione economica che sta interessando l'Istituzione Sinfonica Abruzzese e' Vittorio Antonellini, direttore artistico dell'I.S.A. dalla fondazione al 31 dicembre 2010. Voluta da Nino Carloni, fu uno dei fondatori dell'Orchestra. "A titolo personale - scrive in una nota - sento anch'io la necessita', anzi il dovere, di fare alcune considerazioni in merito con l'auspicio che questa situazione si risolva al piu' presto in modo positivo considerato che il pericolo che l'orchestra cessi l'attivita' o la ridimensioni notevolmente e' ormai imminente. Da mesi - ricorda Antonellini - l'Istituzione Sinfonica Abruzzese e' in gravi difficolta' economiche per i notevoli tagli dei contributi regionali. Tanti sono stati gli atti di solidarieta' locali e nazionali ma per ora tutto e' rimasto immutato. Desidero ricordare che l'Istituzione Sinfonica Abruzzese e' nata quarant'anni fa grazie a persone che credevano negli ideali, nelle utopie e nella convinzione che la cultura sia fondamentale per la crescita di una collettivita'. Nascita appoggiata in toto dagli amministratori di allora e immediatamente sostenuta da congrui contributi e successivamente da una apposita legge regionale. Quarant'anni di attivita', 5.000 concerti, in regione, in Italia e all'estero, un gratificante ruolo nel panorama musicale nazionale ed internazionale, 50 posti di lavoro e un sostanzioso contributo statale non possono essere imprudentemente gettati al vento. Se cosi' fosse - rileva l'ex direttore artistico - occorre politicamente e civilmente assumersene tutte le responsabilita'. Dopo il concerto del 2 agosto per i Cantieri dell'Immaginario, l'Istituzione Sinfonica potrebbe essere costretta momentaneamente a interrompere la propria attivita'. Occorre scongiurare immediatamente questo pericolo affinche' l' orchestra dopo milioni di note non sia costretta ad una lunga pausa inevitabile, preludio ad un definitivo e mortificante silenzio. Dobbiamo quindi sentire come comunita' l'orgoglio e il dovere di difendere e non disperdere quello che faticosamente abbiamo conquistato in termini culturali, sociali e professionali in questi quarant'anni e che molte altre regioni ci invidiano. Impegniamoci ancora con forza e determinazione - e' l'auspicioe l'invito di Antonellini - perche' la Nostra Orchestra possa in breve tempo riprendere con serenita' il suo cammino e la sua funzione"
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