Il sindaco di Pizzoferrato Nicola Tarantino accogliera domani mattina nel paese del Chietino, Anthony Wigram, che tornerà nei luoghi in cui perse la vita il padre - il maggiore inglese Lionel Wigram - il 3 febbraio 1944. Anthony aveva allora solo 8 anni. Adesso ha deciso di tornare in Abruzzo insieme a figli e nipoti per "trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quelle vicende e di quel periodo storico". Ad accompagnarlo - sulla rocca che domina il paese (il cui paesaggio ispirò un secolo prima il pittore inglese Edward Lear ) - alcuni patrioti della Maiella, tra cui Antonio Rullo, vicepresidente dell'Associazione Brigata Maiella e Nicola Troilo, figlio del comandante della Maiella, Ettore Troilo, che consegnerà ad Anthony Wigram il testo della commemorazione di Ettore Troilo del maggiore inglese. La storia della banda partigiana "Patrioti della Maiella" (in seguito Brigata Maiella) ha origini nel dicembre 1943 nell'area della Maiella più colpita dalla ferocia tedesca, quella dell'Aventino, sul fronte della Linea Gustav: la cosiddetta "terra di nessuno", con numerosi paesi evacuati e fatti saltare in aria. Wigram, a capo della formazione Wigforce, fu il primo a fare proprie le istanze dei partigiani sostenute dall'avvocato antifascista Ettore Troilo, superando la diffidenza del comando alleato, che aveva liberato Casoli il 5 dicembre 1943. I partigiani combatterono così a fianco dell'ottava Armata indossando divise inglesi, ma senza stellette. Una scelta mantenuta anche dopo la ricostituzione dell'esercito italiano. Una curiosità: quando Sulmona fu liberata, i sulmonesi prepararono una festosa accoglienza con manifesti di saluto in inglese, pensando che arrivassero gli alleati. Scoprirono poi con sorpresa che la prima formazione ad entrare nella Sulmona liberata altri non erano che i patrioti della Maiella. Il maggiore Wigram sarà colpito a morte il 3 febbraio 1944 a Pizzoferrato, dove inizialmente sono stati sepolti i suoi resti, accanto a quelli dei caduti partigiani. Il maggiore Wigram è stato poi sepolto presso il cimitero di guerra Moro River di Ortona, mentre i resti partigiani sono ritornati nei paesi di provenienza. L'evento non fermò l'inarrestabile processo di aggregazione dei partigiani (due erano i giovani di Pizzoferrato: Amelio De Iulis e Giuseppe Di Cesare), che - aggregati all'ottava Armata - contribuirono alla liberazione dell'Abruzzo e dell'Italia.
La storia di Wigram è stata raccontata da un suo amico, il maggiore Denis Forman, che fu in quel periodo comandante del presidio di Casoli, con un libro dal titolo "To reason why", che ha avuto tre edizioni in Inghilterra.
Nelle scorse settimane, il libro ha visto l'edizione italiana, per i tipi D'Abruzzo-Menabò, autorizzata dall'oramai 95enne sir Denis, che ha suggerito il titolo "Wigforce Story".
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